Il 19 e 20 ottobre, presso l’Università degli Studi di Bologna, si terrà il Convegno Nazionale della Siss (Società italiana di sociologia delle salute) dal titolo “Il Sociologo della Salute tra nuove sfide e nodi irrisolti”.
“Pur avendo la Sociologia – dichiarano in una nota dal Siss - assunto un ruolo importante nell’evoluzione del sistema di Welfare e l’attività professionale del Sociologo conquistato ruoli strategici e innovativi nell’attivazione di nuovi servizi e nella gestione dei processi di trasformazione che hanno attraversato il nostro Paese, il riconoscimento della professione resta ancora un grosso problema”.
“Oggi più di ieri – proseguono i Sociologi - l’esigenza di ridefinizione del profilo professionale del Sociologo deve fare i conti non solo con il processo di ridimensionamento e riorganizzazione del sistema dei servizi ma con alcuni recenti eventi che potrebbero produrre forti effetti sulla professione: da una parte la pubblicazione (nel novembre 2017) della norma tecnica Uni; dall’altra, l’emanazione (all’inizio dell’anno in corso) della legge n. 3/2018. Se la prima (costruita a partire dalla L. 4/2013, che permette alle professioni non ordinistiche di dotarsi di norme tecniche volontarie) cerca di ridefinire l’identità del Sociologo stabilendo i requisiti di conoscenza, abilità e competenza che il professionista dovrebbe possedere per svolgere le sue attività ed essere ‘certificato’, la seconda, nell’istituire l’area delle professioni socio-sanitarie ed inserendo nella stessa anche il professionista in questione, lascia presagire che ci potranno essere nuove possibilità occupazionali e nuovi ruoli per il sociologo, in ambito socio-sanitario”.
“Obiettivo del convegno – concludono - è quello di fare luce su questi avvenimenti, anche al fine di prefigurare il possibile ruolo del Sociologo della salute nel sistema dei servizi sociosanitari”.