Con un’ordinanza pubblicata il 14 novembre 2018 il TAR Lazio ha sospeso il
Decreto del Ministero della Salute del 10 agosto 2018 entrato in vigore il 9 novembre scorso sulla Determinazione degli standard di sicurezza e impiego per le apparecchiature a risonanza magnetica. Il ricorso avverso il provvedimento è stato presentato da Esaote S.p.A. azienda italiana con sede a Genova che opera nel settore biomedicale, e che si occupa di progettazione, produzione, vendita e manutenzione di apparecchiature per la diagnostica medica. Per il Tar, che ha fissato l’udienza per la trattazione nel merito il prossimo 29 gennaio, “l’Amministrazione non ha in alcun modo evidenziato problemi concernenti la salute pubblica in relazione all’utilizzo dei macchinari della ricorrente per le parti anatomiche non ricomprese nel gravato provvedimento”.
Una delle prime dichiarazioni è stata quella del Presidente della Federazione dei TSRM
Alessandro Beux (
che avevano criticato il decreto) che ha auspicato di “non sciupare l’occasione della sospensiva per una rilettura del Decreto prestando una attenzioni alle riflessioni e considerazioni avanzate dai professionisti tecnici di radiologia nei documenti inviati da settembre scorso al Ministero della Salute. I TSRM sono formati, qualificati e preposti a svolgere tutti gli interventi che richiedono l’uso di risonanza magnetica all’interno del sito RM, anche considerato che la gestione del rischio clinico è un processo che richiede un approccio strutturato e sistemico nel gestire l’incertezza, ha precisato Beux, in quanto i problemi legati alla sicurezza dei trattamenti medici devono essere affrontati con una logica di squadra. La prestazione di risonanza magnetica coinvolge diverse figure professionali (in particolar modo il medico ed il TSRM) inserendosi nell’ambito delle prestazioni di équipe, caratterizzate dalla contestualità degli interventi e da una serie di atti consequenziali”.