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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Sciopero medici e dirigenti sanitari. Anaao: “Il 23 novembre ci fermiamo un giorno per non fermarci per sempre”

immagine 21 novembre - Tra le ragioni della protesta il mancato finanziamento del Fsn per il 2019, il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, la mancata cancellazione del blocco della spesa per il personale e il nodo irrisolto del finanziamento di 3.000 nuove borse atto a scongiurare il problema della carenza di medici. Previsti sit-in in molte Regioni.
L’Anaao Assomed “conferma e ribadisce le ragioni dello sciopero di venerdi 23 novembre che interesserà i 135 mila medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio Sanitario Nazionale con il rinvio di circa 40.000 interventi chirurgici e di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche ed il blocco di tutta l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti. Saranno assicurate le attività di urgenza e di pronto soccorso”.
 
“Nonostante le timide aperture – rileva il sindacato - dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane, restano irrisolte nei provvedimenti legislativi in itinere le istanze avanzate dalla categoria:
 un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini 
 il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, con le necessarie risorse finanziarie e la abolizione del tetto al trattamento accessorio 
-  la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni 
 il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream.
 
“Sembra quasi che i problemi che denunciamo – commenta Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed - riguardino solo noi. Tutto è prioritario, tutto è degno di attenta valutazione e sollecito impegno mentre il momento degli ospedali, dei medici e dirigenti sanitari, della sanità pubblica arriva solo quando si vuole tagliare, chiudere, risparmiare, a volte accusare. Insomma entriamo nell’agenda sociale e politica del Paese sempre con un segno meno, mai con un più di proposte innovative e soluzioni condivise. Lo sciopero mira anche a correggere questa deriva per mettere i nostri temi ed i nostri valori al centro del confronto politico, per sollecitare una riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria e della sanità il diritto di avere soluzioni chiare e positive perché i nostri problemi sono anche quelli dei cittadini che non accedono alle cure e non vedono tutelato il diritto alla salute. 
 
La mobilitazione coinvolgerà i medici, i veterinari ed i e dirigenti sanitari di tutte le Regioni ed in ogni capoluogo è stata organizzata una manifestazione unitaria.
 


 
Il 23 novembre la sanità pubblica si ferma per chiedere condizioni, finanziarie e di lavoro, che le consentano di continuare a svolgere il suo ruolo a difesa della salute dei cittadini. Con l’auspicio che Governo e Regioni possano recepire le ragioni della nostra civile protesta.
21 novembre 2018
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