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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Liberalizzazione farmaci. Conasfa: “Governo garantisca indipendenza delle farmacie”

immagine 9 gennaio - Per l’associazione dei farmacisti collaboratori la tutela della salute dei cittadini si realizza solo se le farmacie “non sono di proprietà di privati o di società di capitali, ma gestite dallo Stato che ne affida l'esercizio attraverso pubblici concorsi”. La soluzione, quindi, è aumentare le sedi.
In una lettera aperta al ministro Balduzzi il Conasfa sostiene che per migliorare il servizio serve una “riorganizzazione organica e ponderata, piuttosto che il semplice spostamento della vendita” dei farmaci. Dal Conasfa, quindi, la proposta di aumentare le sedi farmaceutiche, magari rivedendo il sistema di assegnazione. L’aumento delle sedi, sottolinea inoltre l’associazione, permetterebbe ai cittadini di “avere accesso a tutti i servizi forniti dalla farmacia, e non solo ad una parte di essi”.


Ecco il testo della lettera aperta del presidente del Conasfa, Heriberto Arrigoni, al ministro della Salute Renato Balduzzi


I farmacisti delle associazioni aderenti a Conasfa operano come dipendenti in farmacia privata, comunale, ospedaliera, nei corner e negli esercizi di vicinato ed esprimono perplessità in merito ai provvedimenti inerenti alle “liberalizzazioni” che il Governo vorrebbe attuare, così come riportate dagli organi di stampa.

In particolare si ritiene che il servizio farmaceutico sul territorio necessiti di una riorganizzazione organica e ponderata, piuttosto che il semplice spostamento della vendita di una parte dei farmaci al di fuori della farmacia. La scelta di fare gestire i farmaci alla GDO ed alle società di capitale non porterebbe vantaggio concreto ai cittadini. Se invece è intenzione del Governo potenziare il servizio farmaceutico portandolo anche nelle zone di grande affluenza quali i centri commerciali, stazioni ferroviarie ed aeroporti, sarebbe opportuno istituire delle nuove sedi farmaceutiche. In questo modo si può potenziare il servizio a vantaggio del cittadino dandogli accesso a tutti i servizi forniti dalla farmacia, e non solo ad una parte di essi.

Conasfa ritiene fondamentale per la tutela del cittadino che il farmaco sia gestito dal farmacista, al riparo da eventuali logiche di mercato e senza l'indebita ingerenza di società di capitale che si occupano esclusivamente di marketing. Non si tratta di pericoli “presunti”, ma di fatti già accaduti e denunciati pubblicamente, ad esempio, dai farmacisti che operano nelle farmacie comunali di Milano.

Conasfa chiede al Governo di impegnarsi a tutelare la salute dei cittadini garantendo l'indipendenza delle farmacie; queste non possono essere di proprietà di privati o di società di capitali, ma devono essere gestite dallo Stato che ne affida l'esercizio attraverso pubblici concorsi.

Per un reale ammodernamento del servizio ed una sana liberalizzazione delle farmacie a vantaggio del cittadino Conasfa propone:
a) un drastico abbassamento del quorum a 2.800 abitanti;
b) la fine della possibilità di vendere o ereditare, che tornerebbe a concorso al compimento del 75 esimo anno del titolare; per le farmacie già esistenti tale possibilità verrebbe mantenuta per una sola volta;
c) l’assegnazione di tutte le farmacie disponibili sulla base di un'unica graduatoria regionale da rinnovare ogni due anni mediante concorso pubblico;
d) l’istituzione di presidi, in deroga al criterio della popolazione e assegnati tramite concorso pubblico, in stazioni, porti, aeroporti, centri commerciali, snodi autostradali e, nei centri turistici, sulla base delle presenze e non dei residenti;
e) la concessione della titolarità alla sola persona fisica del farmacista e per i Comuni alla figura del sindaco;
f) la trasformazione delle società in società di gestione.

In attesa di una cortese risposta, porgiamo distinti saluti.

Heriberto Arrigoni
Presidente Conasfa

 
9 gennaio 2012
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