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QS Edizioni - lunedì 6 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Enpam. Controllate 430 società. Evasione per 4 mln

immagine 9 marzo - Questi i risultati del primo anno di attività del Nucleo di vigilanza ispettiva dell’ente, che hanno accertato l’omissione, da parte delle Società, di fatturati per oltre 200 mln di euro. Le verifiche si sono concentrate in Lazio, Campania, Toscana e Lombardia.
Oltre 200 milioni di euro di fatturati non dichiarati per un’evasione contributiva di 4 milioni di euro.  È quanto hanno scoperto gli ispettori della Fondazione Enpam attraverso le verifiche e le ispezioni su 430 società. Si tratta dei primi risultati del Nucleo di vigilanza ispettiva dell’ente, entrato in attività nel marzo 2011 a seguito di un protocollo d’intesa tra la Fondazione e il Ministero del lavoro.

“Il nucleo – spiega una nota dell’Enpam - è stato costituito per contrastare l’evasione contributiva delle società mediche o odontoiatriche accreditate dal Servizio sanitario nazionale. Queste imprese, che realizzano prestazioni specialistiche, sono tenute per legge a pagare un contributo del 2 per cento su una parte del loro fatturato annuo per finanziare le pensioni dei medici e dei dentisti che collaborano all’attività d’impresa”.

Le verifiche e le ispezioni si sono al momento concentrate nel Lazio, in Campania, in Toscana e in Lombardia.

Oltre alle 430 società di capitali, gli ispettori Enpam hanno anche individuato 30 società di persone accreditate con il Servizio sanitario nazionale per le quali le Asl non avevano versato i contributi previdenziali dovuti. Nel caso delle società di persone, infatti, l’obbligo spetta alle Asl.

“L’Enpam – aggiunge la nota della Fondazione - ha raggiunto anche un effetto positivo indiretto: sull’onda dell’accresciuta attività ispettiva nell’ultimo anno le società che hanno dichiarato spontaneamente i loro fatturati sono aumentate del 25% rispetto al 2010. A beneficiare dei proventi di questi controlli – spiega infine la Fondazione - è il fondo pensionistico degli Specialisti Esterni, che è entrato in sofferenza proprio da quando il Servizio sanitario nazionale ha smesso di convenzionare singoli professionisti e ha cominciato ad accreditare solo società”.
 
9 marzo 2012
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