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QS Edizioni - lunedì 6 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Coronavirus. Anche lo Snami contro spot sui social che offre consulenze per risarcimento per chi ha contratto il virus

immagine 31 marzo - Testa: “Chiaro l’intento di paventare l’esistenza di responsabilità in capo ai medici e alle strutture ospedaliere per infezioni da Covid 19, come se il virus e la sua diffusione dipendano da imperizia o negligenza! Si tratta di un tentativo di accaparramento della clientela da parte di soggetti che approfittano della fragilità e della paura diffusa tra la popolazione”. Presentata denuncia alla magistratura.
Lo Snami prende posizione “contro un annuncio pubblicitario che circola questi giorni sui social, strategicamente composto utilizzando le parole ‘infezioni ospedaliere, risarcimento e consulenza gratuita’, in caratteri maiuscoli per attirare l’attenzione dell’utente allegando una foto di un operatore sanitario munito di mascherina e guanti con l’hashtag #coronavirus”.
 
“Chiaro l’intento di paventare - dice Angelo Testa, Presidente nazionale dello Snami - l’esistenza di responsabilità in capo ai medici e alle strutture ospedaliere per infezioni da Covid 19, come se il virus e la sua diffusione dipendano da imperizia o negligenza! Si tratta di un tentativo di accaparramento della clientela da parte di soggetti che approfittano della fragilità e della paura diffusa tra la popolazione, già sufficientemente allarmata dalla più grave emergenza sanitaria di tutti i tempi. La pubblicazione di un annuncio pubblicitario simile è vergognosa e provoca un ingiustificato allarmismo. Diffondere una notizia clamorosamente falsa, ossia che la diffusione del virus dipenda da responsabilità professionali di medici e strutture sanitarie”.
 
“Quanto compare su facebook e sul sito web pare configurare precisi reati, ed abbiamo incaricato l’Avv. Andrea Castelnuovo di farne denuncia alla magistratura, agli Ordini forensi e alla Agcom - conclude il leader dello Snami - un’ iniziativa forte ma essenziale in un momento delicato come quello attuale, in cui migliaia di medici ed infermieri combattono con tutte le loro forze giorno e notte garantendo anche a discapito della loro stessa salute (fisica e psichica) il miglior servizio sanitario possibile ai pazienti”.
31 marzo 2020
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