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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Mascherine a 50 centesimi. Federfarma: “Quelle con marchio Ce introvabili e quelle della PA ancora non sono arrivate”

immagine 7 maggio - Il sindacato dei titolari di farmacia cerca di fare chiarezza dopo le polemiche per la difficoltà di reperire le mascherine al prezzo fissato dal Commissario straordinario e in base all'accordo stipulato con le farmacie il 1º maggio scorso. Ieri l'incontro tra Arcuri e i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale “con un qualificato fornitore nazionale, che renderà disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda metà di maggio”.
Federfarma in una nota “ritiene necessario fare chiarezza in tema di mascherine chirurgiche, tanto più in queste ore in cui il Paese inizia a ripartire, con la Fase 2, e il loro uso è essenziale, insieme al distanziamento fisico e al lavaggio accurato delle mani, per evitare di ritrovarsi tra qualche settimana costretti a una nuova quarantena”. Infatti, dopo l’ordinanza del commissario Arcuri che ha imposto il prezzo fisso di vendita a 0,50 cent/euro più Iva le mascherine sono diventate molto difficili da reperire.

“La Farmacia Italiana – precisa Federfarma - per la sua capillare distribuzione sul territorio è presidio sanitario di prossimità per tutti i cittadini, ugualmente ed ovunque. In un momento di ripartenza come l’attuale, Federfarma vuole porre l’attenzione sulle esigenze dei cittadini più fragili, immunodepressi, malati cronici e pazienti in cure chemioterapiche, confermando la propria disponibilità a distribuire gratuitamente ai soggetti aventi diritto le mascherine che perverranno dalla Pubblica Amministrazione”.

A seguito dell’accordo siglato da Federfarma il 1° maggio con il Commissario Straordinario, Domenico Arcuri, le mascherine chirurgiche costano al pubblico 0,61 euro (cioè 0,50 + iva 22%, fino al momento in cui l’iva non sarà azzerata, come preannunciato dal Governo).
“Al momento – sottolinea il sindacato - le mascherine sono ancora disponibili presso alcune farmacie, mentre la stragrande maggioranza le ha già vendute proprio in previsione della Fase 2.
 
Tali carenze sono dovute a vari motivi:

- Quelle con regolare marchio CE sono introvabili sul mercato.

- Quelle importate con autocertificazione del produttore/importatore, assimilabili alle chirurgiche, che quindi potrebbero andare in vendita a 61 centesimi (talora anche già in giacenza presso i distributori che riforniscono le farmacie) non possono essere vendute senza la conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

- Quelle che le farmacie attendono dalla Pubblica Amministrazione (al costo di acquisto di 40 centesimi) non sono ancora state consegnate dai distributori intermedi: peraltro l’accordo è stato siglato solo il  1° maggio e vanno considerati i necessari tempi tecnici. Per questo motivo ieri il Commissario Straordinario, alla presenza di Federfarma, ha convocato i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale con un qualificato fornitore nazionale, che renderà disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda metà di maggio.

“Le farmacie – afferma Federfarma - in questi mesi hanno lavorato con passione e professionalità al servizio dei cittadini, in condizioni difficili e mettendo a rischio la propria salute, specie nelle zone  più martoriate del Paese”.

Federfarma ribadisce che “le farmacie si sono sempre poste al servizio delle Istituzioni e del cittadino per rendere disponibile le mascherine al prezzo stabilito dal Commissario Straordinario,  sottolinea altresì  che il farmacista non è mai venuto meno alla sua mission di distribuire il farmaco e di dispensare consigli professionali a tutela  della  salute pubblica anche in un contesto emergenziale  unico nella sua portata”.
7 maggio 2020
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