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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Vaccini in farmacia. Federfarma: “Collaborazione con medici famiglia e pediatri per l’aumento delle coperture”. Anelli: “Cautela sul medico in farmacia”

immagine 28 maggio - Il tema è stato sollevato ieri da un Odg di Andrea Mandelli approvato dalla Camera che propone la possibilità di effettuare la vaccinazione antinfluenzale da parte del medico anche nelle farmacie. Per Federfarma è "imprescindibile stabilire le necessarie interazioni con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per individuare quei percorsi condivisi che porti alla promozione e all'esecuzione di campagne vaccinali antinfluenzali nelle farmacie". Per Fnomceo, si avanzano invece perplessità sulla presenza del medico in farmacia ricordando il divieto imposto tuttora dal Regio decreto del 1934.
"Per corrispondere alle primarie esigenze di tutela della salute della popolazione, Federfarma ritiene imprescindibile stabilire le necessarie interazioni con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per individuare quei percorsi condivisi che - a similitudine di quanto avviene in altri Paesi dell'Unione europea - porti alla promozione e all'esecuzione di campagne vaccinali antinfluenzali nelle farmacie, in un'ottica di complementarietà e non certo di competitività tra professionisti che godono tutti della fiducia dei cittadini e che poco aggiungerebbero sull’obiettivo vero che dovrà rimanere l’aumento delle coperture vaccinali". Così Federfarma in una nota.
 
"Tali campagne potranno senz'altro tradursi in un effettivo e concreto vantaggio per la cittadinanza interessata, potendo basarsi sulla gestione territoriale dei servizi offerti dalle farmacie e sull'apporto professionale del farmacista, in connubio, appunto, solo con i medici di famiglia  e i pediatri di libera scelta. La comune visione, resa anche semplice da una comune condizione contrattuale di liberi professionisti convenzionati, delle categorie interessate a rendere effettivi e concreti i servizi sanitari territoriali, potrà dunque basarsi anche  sulla elevata accessibilità e capillarità delle farmacie di comunità e la prossimità loro e dei medici convenzionati in modo tale da condurre, tra l'altro, campagne di vaccinazione volte a migliorare la protezione immunitaria della cittadinanza sia per diffondere messaggi positivi sulla vaccinazione", conclude Federfarma.
 
Sul tema, sul quale, lo ricordiamo è stato approvato ieri dalla Camera un ordine del giorno di Andrea Mandelli per consentire di effettuare le vaccinazioni antinfluenzali da parte del medico anche presso le farmacie, interviene oggi pure il presidente della Fnomceo Filippo Anelli che dicendosi "convinto più che mai dell'utilità di una strategia vaccinale contro l'influenza in questa fase 2 dell'epidemia di Covid-19", dice anche di nutrire "forti perplessità che il divieto, previsto dall'articolo 102 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, sull'esercizio della professione medica in farmacia possa essere superato, in assenza di una regolamentazione che eviti un possibile conflitto di interessi". 

"La vaccinazione antinfluenzale, in epoca di pandemia di Covid-19, ha un doppio obiettivo: quello di prevenire una comorbilità e di ridurre al minimo la circolazione del virus influenzale, prevenendo l'affollamento dei pronto soccorso e diminuendo i ricoveri ospedalieri; e quello di facilitare, in caso di sintomi, una diagnosi differenziale tra le due patologie - spiega Anelli -. Siamo tanto certi della sua utilità, che il Comitato Centrale, l'organo di Governo della Fnomceo, ha proposto di estenderne la somministrazione gratuita, già effettuata dai medici di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione, agli over 55".
"Allo stesso modo riconosciamo che le farmacie sul territorio rappresentino un presidio sanitario importante - continua - e auspichiamo accordi tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie convenzionate, al fine di rendere ancora più efficiente e capillare la rete di dispensazione dei vaccini".
"La somministrazione dei vaccini da parte del medico, tuttavia, prevede atti clinici, in quanto presuppone l'anamnesi, la valutazione dello stato di salute della persona, la prescrizione e l'eventuale intervento in caso del manifestarsi di reazioni allergiche o altri effetti indesiderati - conclude Anelli -. Per questo motivo, riteniamo opportuno che il Governo valuti con estrema cautela la realizzazione di quanto previsto nell'Ordine del Giorno".
28 maggio 2020
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