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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Test sierologici. Un altro “no” dai medici. Fnomceo: “Devono essere gestiti dal medico, no autoanalisi”

immagine 9 settembre - Anelli: “La prescrizione di questi test deve essere correlata con il quadro clinico, e questo compete al medico inoltre, l’esito del test è, per il medico, utile indicatore sia per una diagnosi differenziale, sia per una successiva prescrizione del tampone, sia per mettere in campo tutte le necessarie procedure per il tracciamento dei casi e dei contatti”
“Non condividiamo l’idea che i test sierologici per Covid-19 possano essere autosomministrati. Nell’attuale contesto epidemiologico, l’indicazione dovrebbe rimanere nella disponibilità del medico”.

Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
 
“La prescrizione di questi test deve, infatti, essere correlata con il quadro clinico, e questo compete al medico – spiega -. Inoltre, l’esito del test è, per il medico, utile indicatore sia per una diagnosi differenziale, sia per una successiva prescrizione del tampone, sia per mettere in campo tutte le necessarie procedure per il tracciamento dei casi e dei contatti. Siamo quindi fortemente perplessi su un’autoanalisi, che rischierebbe di falsare il quadro epidemiologico della Covid-19”.
 
“I test sierologici, se fatti su larga scala e con modalità di screening, possono infatti essere un utile indicatore epidemiologico per stabilire, ad esempio, il tasso di letalità – conclude -. La gestione da parte del medico permette inoltre l’individuazione e il controllo dei focolai. L’autoanalisi, con successiva auto-diagnosi, al contrario, potrebbe inoltre dare al paziente un senso di falsa sicurezza, inducendolo a trascurare i successivi approfondimenti o le precauzioni per evitare di diffondere il contagio”.
9 settembre 2020
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