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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Ospedalità privata. Aiop: “Italia come Hub di servizi sanitari in Europa”

immagine 17 maggio - È questo il messaggio che arriva dai giovani imprenditori delle case di cura private accreditate che hanno aperto a Roma la 47ª assemblea nazionale dell’Aiop. Per gli under 40 bisogna puntare su ricerca, innovazione e formazione per far diventare la sanità un volano dell’economia.
Un sistema misto della governance della sanità pubblica. Nuove tecnologie per una sanità più efficiente. Formazione.  Sono questi gli atout da mettere sul tavolo per vincere la partita della qualità e dell’efficienza nel Ssn e far diventare l’Italia un Hub di servizi sanitari in Europa
A calare le carte sul tavolo della sanità sono i giovani imprenditori dell’Associazione italiana dell'ospedalità privata che hanno aperto oggi a Roma - nell’ambito del convegno “La sanità come motore dello sviluppo italiano: risorse, qualità, attrazione euro-mediterranea” - i lavori della 47ª assemblea nazionale dell’Aiop in corso fino al 18 maggio.
Imprenditori under 40 che a dieci anni dalla loro nascita, si presentano con un progetto ambizioso: arrivare al riconoscimento istituzionale della filiera salute, una risorsa di sviluppo economico per il Paese. 

“La sanità non produce solo costi – ha ricordato Domenico Musumeci, presidente nazionale di Aiop Giovani – non è solo un fardello, rappresenta anche un’opportunità  il sistema sta vivendo crisi economica che colpisce indiscriminatamente tutti. E sembra proprio che la sanità sia nel mirino principale della spending review. Ma noi non crediamo che i tagli indiscriminati possano portare a risparmi nel lungo periodo né in termini economici né  di salute. Crediamo che attraverso razionali scelte programmatiche, organizzative e gestionali si possano modificare gli scenari attuali. Fortunatamente anche il ministro della sanità, Renato Balduzzi è cosciente che in sanità occorre usare il bisturi e non la scure per evitare di tagliare non gli sprechi, ma i servizi”.
 
La filiera della salute, ricorda l’Aiop, produce direttamente e attraverso l’indotto più dell’11% del Pil. E i due comparti industriali della filiera, cioè la fabbricazione di prodotti farmaceutici e di dispositivi medici, assorbono il 6,2% delle esportazioni di manufatti del nostro Paese. Quindi non molto distanti da altri settori di punta del made in Italy come quello tessile e dell’abbigliamento al 7,% e quello degli autoveicoli al 7% del Pil. Un peso importante che fa della  salute una delle più importanti attività produttrici del Paese. Per questo deve essere valorizzata e diventare competitiva a livello europeo.
Come? Attraverso l’Information Technology “che sta condizionando la nascita di un nuovo modo di fare medicina attraverso l’e-health e impone a tutti i professionisti, un importante cambiamento delle tradizionali modalità di lavoro” e la formazione intesa come fattore strategico di sviluppo della competitività. “La formazione – ha affermato Musumeci - è indispensabile per mettere in luce ed accrescere capacità manageriali e va vista come una chance per accrescere la professionalità e vincere le sfide sul mercato. Per questo credo che la nostra associazione potrebbe diventare provider di formazione Ecm con sedi in tutte le Regioni riducendo i costi per tutti”.
Soprattutto per Aiop Giovani, un’ultima sfida per rilanciare il settore e quindi l’economia italiana potrebbe essere la trasformazione dell’Italia come Hub dei servizi sanitari.
“Dobbiamo incominciare a considerarci non soltanto come imprenditori italiani – ha suggerito il presidente di Aiop Giovani – ma come imprenditori europei. Siamo un’Hub naturale con doppia vocazione. Una che guarda a Nord e che può puntare ad attirare pazienti europei. L’altra che guarda a Sud e può diventare un polo attrattivo per il bacino del mediterraneo”.
Il turismo sanitario ha oggi nel mondo un giro di affari di circa 100 milioni di dollari l’anno. La Florida e le isole Baleari sono un esempio, essendo diventate polo di attrazione per gli anziani di tutto il mondo. Un primato che l’Italia potrebbe eguagliare, in quanto  possiede tutti i requisiti – bellezze naturali e elevata qualità delle prestazioni sanitarie – per diventare polo attrattivo per l’area euro-mediterranea.
 
Certo, come ha ricordato Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni, devono cambiare sia le nostre politiche dell’immigrazione, sia il sistema universitario che deve diventare polo di attrazione degli studenti. E a questo si deve aggiungere un mutamento profondo nel bilanciamento tra pubblico e privato.
 
Sulla stessa linea i rappresentanti delle forze politiche intervenuti al convegno.
Per la senatric  Maria Rizzotti (Pdl) della XXII Commissione Igiene e Sanità del Senato: “La sanità privata svolge un ruolo importante: promuove una cultura di buona sanità. Il nostro compito è quello di analizzare tutte le possibilità per migliorare, ma ci troviamo davanti a dei limiti. E quello contro il quale oggi ci scontriamo è rappresentato dalla crisi che ha posto la sanità di fronte a un doppio binario: esigenza di contenimento della spesa e tutela della salute. Dobbiamo trovare soluzione adeguate guardando al futuro. E la sinergia tra pubblico e privato è sicuramente un elemento importante”.
Per il  Presidente della commissione Affari Sociali alla Camera, Giuseppe Palumbo, “i sono ancora comportamenti poco virtuosi che vanno combattuti. Sfruttiamo al meglio le nostre tecnologie e la sanità privata nell’utilizzo delle nuove tecnologie costituisce un esempio virtuoso che  può servire da  pungolo per il pubblico”.
17 maggio 2012
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