toggle menu
QS Edizioni - martedì 30 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Intramoenia. Intersindacale: “La proroga non basta: servono segnali positivi per Ssn”

immagine 2 luglio - Per i sindacati la proroga al 31 ottobre 2012 per l'intramoenia allargata è “un primo passo, necessario ed urgente, ma insufficiente a rispondere alle preoccupazioni delle categorie professionali per il futuro della sanità pubblica ed il loro ruolo al suo interno”.  Riconfermato lo stato di agitazione.
“La proroga non basta. Servono interventi in tema di responsabilità professionale e polizze assicurative, di riposi lavorativi, nel senso richiesto dalla Ue, di futuro degli enti di previdenza assistenziale dei sanitari, di stabilizzazione dei troppi posti di lavoro attualmente precarizzati”.
È questala richiesta che arriva dall’Intersindacale Medica (Anaao Assomed - Cimo-Asmd – Aaroi-Emac –Fvm – Fassid – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici - Sds Snabi –  Aupi – Sinafo – Fedir Sanita’ – Sidirss – Fimmg – Sumai – Intesa Sindacale - Smi - Fimp – Cimop – Ugl Medici), secondo la quale lo slittamento al 31 ottobre 2012 dell’intramoenia allargata è “un primo passo, necessario ed urgente, ma insufficiente a rispondere alle preoccupazioni delle categorie professionali per il futuro della sanità pubblica ed il loro ruolo al suo interno”.
 
E ancora, anche il sistema delle proroghe ad oltranza della normativa che regola l’attività libero professionale intramoenia dei medici e dirigenti sanitari deve essere superato per portarla all’interno della gestione ordinaria delle aziende sanitarie.
Occorre, inoltre, “evitare di infierire sulle attività sanitarie attraverso una accentuazione della stretta del definanziamento che mette a rischio equità ed universalismo e la stessa sostenibilità economica del sistema sanitario” hanno aggiunto le sigle.
 
Le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi dipendenti e convenzionati con il Servizio Sanitario nazionale e della ospedalità privata riconfermano lo stato di agitazione già dichiarato e, in attesa di segnali positivi per il futuro del Ssn e del loro lavoro, non esiteranno ad assumere con la massima tempestività azioni di protesta generale se la politica dei tagli toglierà ai cittadini l'ultimo riparo dalle malattie e dal disagio.
2 luglio 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata