“Per una spending review vera e non fatta di soli tagli, il recepimento della direttiva europea per la prevenzione dal rischio di infezione per ferite provocate dall’uso di aghi o di altri strumenti come il bisturi è un atto dovuto, per la salute dei medici e degli operatori sanitari e per abbattere i costi”. Queste le parole di
Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici, intervenuto ieri mattina al Senato al Convegno nazionale su “Analisi e riflessioni sul recepimento della Direttiva 2010/32/UE in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta”, che ha recepito l’intesa del 2009 tra la Federazione sindacale europea dei servizi pubblici Fsesp e l’Associazione datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario Hospeem.
I dati presentati nell’ambito del Convegno promosso dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla salute sono stati molto significativi. In Italia si stimano circa 100mila esposizioni percutanee/anno con un costo diretto di gestione stimabile in circa 72 mln di euro. Con il 41% di incidenza rappresentano l’infortunio occupazionale più frequentemente segnalato tra gli operatori sanitari (seguito dai traumi al 30%).
“C’è anche da valutare - ha affermato, infine, Cozza - che il blocco del turn over e il taglio delle risorse sta portando i medici e gli infermieri a turni sempre più frequenti e lunghi con maggiore stress e maggiori probabilità di distrazioni e di ferite, in particolare a fine turno”.