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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lettere al Direttore

Ma quanti sono i DEA in Italia? Dipende …

di Claudio Maria Maffei
23 febbraio - Gentile Direttore,
la identificazione e conteggio  degli ospedali sede di DEA di primo e secondo livello in ciascuna Regione è fondamentale per diversi ordini di motivi: questi ospedali giocano un ruolo fondamentale nelle reti ospedaliere regionali e in particolare in quella dell’emergenza; le loro caratterstiche e il loro numero dovrebbe essere coerente con lei indicazioni del DM 70/2015; sono destinatari di specifiche risorse per la digitalizzazione nell’ambito degli investimenti del PNRR.
 
Il PNRR prevede infatti interventi finalizzati al potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello. Una spesa pari a 1,45 miliardi di euro per la digitalizzazione dei DEA di I e II livello (di cui 1,09 miliardi destinati alla digitalizzazione di 210 strutture entro il primo trimestre del 2024 e 0,36 miliardi per la digitalizzazione di altre 70 strutture entro la fine del 2025).
 
Nella scheda tecnica che ha accompagnato il PNRR a Bruxelles per la identificazione dei DEA di primo e secondo livello cui destinare l’investimento si è fatto esplicito ed esclusivo riferimento al DM 70/2015 che fornisce i bacini minimi e massimi e il numero e l’organizzazione delle discipline  che debbono essere presenti.
 
Ma pochissime Regioni hanno un elenco di ospedali con DEA di primo e secondo livello coerenti con i riferimenti del DM 70 e quindi i 280 ospedali con DEA di Primo e secondo livello destinatari dei progetti LEA sono verosimilmente usciti dall’elenco delle strutture dell’Emergenza Ospedaliera dell’anagrafica del Ministero.
 
Tutto bene se non fosse che questo elenco fa riferimento ad un sistema che utilizza per i DEA criteri molto meno restrittivi (vedi Appendice 1) rispetto a quelli del DM 70 (vedi Appendice 2). In questo modo il DM 70 viene bypassato  e le Regioni potrebbero trovarsi approvati investimenti per la digitalizzazione di ospedali diversi per numero e caratteristiche rispetto a quelli il PNRR dichiarava di voler finanziare.
 
Utilizzo la Regione Marche come esempio: nell’anagrafe del Ministero ci sono 11 DEA di primo livello (Pesaro, Fano, Urbino, Senigallia, Jesi, Civitanova Marche, Camerino, Macerata, Fermo, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno) e uno di secondo (la Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ancona).
 
Questo elenco presenta diversi problemi:
 
• alcuni presidi non hanno tutte le discipline previste dal DM 70 (vedi la neurologia e l’urologia ad esempio) e una volta classificati come DEA di primo livello tornare indietro sarà difficile;
 
• c’è un Presidio che in altri atti (Fabriano) compare classificato in base al DM 70 come DEA di primo livello e qui risulta solo dotato di Pronto Soccorso;
 
• c’è un presidio che in altri atti (Camerino) in applicazione del DM 70 viene classificato come dotato di solo Pronto Soccorso e qui risulta come DEA di primo livello;
 
• c’è un Presidio (INRCA) che in altri atti è programmato  per diventare di primo livello una volta costruito il nuovo ospedale e qui è dotato di Pronto Soccorso;
 
• c’è in ogni caso un eccesso di Ospedali con DEA di primo e secondo livello rispetto ai parametri del DM 70 (12-14 contro 10).
 
Non vorrei che in assenza di indicazioni cogenti del Ministero il numero degli Ospedali con DEA diventasse un oggetto misterioso come è stato e continua ad essere il numero di posti letto attivi di  area critica su cui si calcolano gli indicatori  di impatto sanitario della pandemia. E soprattutto non vorrei che senza colpo ferire il DM 70 venisse “aggirato”. Il che ai tempi del PNRR vorrebbe automaticamente dire sottrarre risorse al territorio.
 
Claudio Maria Maffei
 
Appendice 1
Definizione di struttura sede di DEA di primo livello in base all’anagrafica del Ministero costruita coi criteri delle linee guida del 1996  in applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 27  marzo 1992 sul sistema di emergenza sanitaria:
La struttura ospedaliera sede di DEA di I livello (spoke) esegue tutti gli interventi previsti per l'ospedale sede di pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione. Contemporaneamente, devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.
 
Appendice 2
Definizione di struttura sede di DEA di primo livello nel DM 70/2015(ripresa nella scheda tecnica del PNRR):
I presidi ospedalieri di I livello, con bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti, sono strutture sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livello, dotate delle seguenti specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. Devono essere presenti o disponibili in rete h. 24 i Servizi di Radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed Ecografia, Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale. Per le patologie complesse (quali i traumi, quelle cardiovascolari, lo stroke) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i Centri di II livello. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Subintensiva (anche a carattere multidisciplinare).
23 febbraio 2022
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