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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Lettere al Direttore

La Commissione Ministeriale su Dm 70 e il Dm 77 ed i “pensieri” sugli Infermieri stranieri del Ministro Schillaci

di Marcello Bozzi
30 giugno -

Gentile Direttore,
prendo atto dal Giornale da Lei diretto della attivazione della Commissione Ministeriale (tavolo tecnico) su DM 70/2015 e DM 77/2022 e delle affermazioni fatte dal Sig. Ministro Prof. Schillaci relativamente agli Infermieri stranieri per superare le criticità al momento in essere.

In qualità di Segretario dell’Associazione Nazionale dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie (ANDPROSAN) – associata COSMED – non posso che apprezzare le attenzioni del Sig. Ministro alle problematiche di riorganizzazione del sistema ospedaliero e dei servizi territoriali, nonché alle pesantissime problematiche riguardanti la carenza di personale assistenziale (Infermieri e Operatori Socio Sanitari) … ma ritengo opportuno rendere evidenti anche altre “linee di pensiero”, e proposte per un sereno confronto sulle questioni presentate.

Relativamente alla Commissione Ministeriale che dovrà lavorare su DM 70/2015 e DM 77/2022:

  • sembra essere una Commissione “elefantiaca” (18 illustri Professionisti);
  • difficile capire le modalità operative ed i tempi di lavoro di una Commissione così strutturata;
  • in un sistema (considerando la totalità di tutte le professioni) dove la componente professionale prevalente è quella femminile … è stata “strutturata” una Commissione senza nessuna donna!! … e non vi è ombra di dubbio circa la presenza nel SSN di professionisti di genere femminile con grandi “attributi”;
  • non vi è alcuna rappresentanza delle Professioni Sanitarie e di supporto … che rappresentano “solo” il 70-75% del totale dei professionisti del SSS (ma non è una questione di “numerosità” ma, molto più semplicemente, una questione di conoscenze e competenze non mutuabili da altri);
  • al riguardo vale la pena di ricordare al Sig. Ministro che i Dirigenti delle Professioni Sanitarie presenti nel SSN – ad oggi – sono circa 600 e che i Laureati Magistrali sono più di 40.000;
  • … ma forse si è trattato solo di una “svista tecnica” da parte degli estensori del documento, senza responsabilità da parte del Sig. Ministro!

In termini propositivi, prima di pensare alla riorganizzazione del sistema ospedaliero e ancora prima di attivare Commissioni di così alto valore, forse sarebbe stato utile “fotografare” l’esistente, tenendo presente che l’allora Ministro Lorenzin (firmataria del DM), proprio per andare incontro alle esigenze delle comunità, aveva previsto criteri di riferimento minimi (che davano come risposta una necessità di strutture più elevata) e massimi (che davano come risposta una minore necessità di strutture rispetto al valore precedente). Un approfondimento riportato da QS a novembre 2019, riguardante la comparazione tra requisiti minimi del DM 70 e strutture presenti (dati Ministero Salute) aveva evidenziato una eccedenza di oltre 600 strutture (reparti di degenza).

Il dato potrebbe essere in difetto, stante il comportamento di molte Aziende che hanno posto in essere artifizi per favorire il mantenimento dell’esistente (deliberazioni di accorpamenti di più reparti, distribuiti in ospedali diversi, in un unico ospedale … ma per il DM 70/2015 “uno vale uno”).

Pertanto, prima di dire “cosa manca” potrebbe risultare necessario:

  • verificare la situazione esistente;
  • verificare la distribuzione territoriale;
  • verificare i volumi di attività delle singole strutture;
  • tenere conto delle evoluzioni scientifiche, tecnologiche e metodologiche che obbligano una rivisitazione delle organizzazioni (e delle relative necessità, non necessariamente in aumento!)
  • domandare agli stake-holder interessati (in particolare Regioni e Direttori Generali) le motivazioni di una difformità rispetto ai dettati normativi.

Lo stesso percorso deve riguardare le strutture territoriali dove, prima di dire cosa manca, è necessario seguire lo stesso percorso metodologico seguito per la parte ospedaliera, ricordando che:

  • molte strutture ci sono già (es Case della Salute che si trasformano in “case di Comunità”) … con la necessità di rivedere il concetto di “prossimità”, stante il fatto che oltre il 70% dei Comuni Italiani ha meno di 5.000 abitanti (strutture hub & spoke);
  • le strutture ambulatoriali sono operative ovunque;
  • l’assistenza domiciliare, anche se in maniera diversificata, è attiva sull’intero territorio (certamente da implementare con l’Infermiere di Famiglia e Comunità);
  • Gli Ospedali di Comunità sono presenti (a “macchia di leopardo”) e anche in questo caso andrebbe approfondita la questione della “prossimità”.

Sicuramente delle criticità … ma anche tanti punti di forza che danno valore al SSN.

Relativamente alle criticità e alle necessità assistenziali, e all’ipotesi del Sig. Ministro di acquisire risorse assistenziali da paesi stranieri, ritengo opportuno evidenziare alcuni aspetti:

  • l‘aumento dei posti a bando per l’accesso ai Corsi di Laurea in Infermieristica, ammessa e non concessa la totale copertura degli stessi posti, richiederà diversi lustri per l’adeguamento alle carenze individuate);
  • prima di dire “cosa manca” verificare “quello che c’è” (tenendo conto anche delle eventuali riorganizzazioni collegate al punto precedente);
  • rivedere le organizzazioni (staffing e skill-mix) e valorizzare la presenza infermieristica nelle funzioni assistenziali “core” (tenuto conto anche delle evoluzioni normative e formative che hanno riguardato la professione infermieristica);
  • rivedere la formazione degli operatori di supporto (OSS) e il relativo profilo professionale, con un adeguamento delle conoscenze e delle competenze alla nuova domanda della popolazione e alle nuove necessità di funzionamento delle strutture.

Forse, prima di pensare a forme di recruiting dall’estero, è necessario rivedere le nostre attuali organizzazioni e, prima ancora, i contratti di lavoro.

È il momento di decisioni forti e coraggiose, non tanto per questioni “politiche e partitiche” quanto per una correttezza nella risposta ai nuovi bisogni della popolazione e alle nuove necessità di funzionamento delle strutture.

Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN – Associata COSMED

30 giugno 2023
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