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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Lettere al Direttore

Liberalizzazioni farmacie. Caro Bersani non ci siamo

di Franco Tugnoli
21 novembre - Gentile direttore,
le scrivo come farmacista (rurale) e come giornalista. Per sua conoscenza sono ex presidente Federfarma (Bologna, Regione, vice-nazionale) e rappresento le professioni in seno al Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna. Leggo la sua puntuale intervista a Bersani e penso che sia necessario chiarire il perché del nostro dissenso su un importante punto che ci riguarda (nel resto la pensiamo in gran parte come lui).
 
1.La cosiddetta liberalizzazione ha creato migliaia di parafarmacie con l’ambizione vera di poter vendere (insieme alla GDO). i farmaci con ricetta, cosa esclusa in tutto il mondo. In tale mancanza esse sono destinate ad una progressiva estinzione:in Francia, dove sono nate senza peraltro superare le 800 unità, stanno progressivamente scomparendo ‘dentro’ le farmacie! La storia della concorrenza di prezzo si è rivelata praticamente inconsistente, e la declamata capillarità fa ridere (nessuna parafarmacia esiste in centri abitati sotto i 5000 abitanti).
 
2. Bersani deve spiegare come il sistema possa ‘mantenere i servizi che la filiera del farmaco assicura’ se gli toglie risorse per attuarli e non può ‘disporre dei prodotti innovatori’.
 
Aggiungo che questa ‘redde rationem’ riflette la drammatica assenza di una efficace strategia di comunicazione da parte della categoria sui veri punti che riguardano la nostra stessa sopravvivenza.
 
Franco Tugnoli
21 novembre 2012
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