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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lettere al Direttore

Il massacro della classe media. Ticket sanitari compresi

di Massimo Bini
19 dicembre - Gentile direttore,
con la politica, che sempre più si và affermando, secondo la quale ai redditi medi e medio-alti, ma non altissimi, si negano detrazioni ed esoneri e si impongono più tasse, si mira ad un livellamento del loro potere di acquisto.
In tal modo non si tiene assolutamente conto che tali redditi non sono capitati “per grazia ricevuta” ma spesso sono costati anni di duro studio,tempo, sacrifici, denaro per giungere a fare lavori magari stressanti,di alta responsabilità,rischiosi.
 
Così quelle poche lire in più che tutto questo ha consentito, vengono inesorabilmente falcidiate. Se si vuol livellare il reddito, si deve allora livellare anche il lavoro: non si può remunerare un lavoro gravoso e di responsabilità come un altro più lieve e di scarsa responsabilità
Un meccanismo perverso che ha portato perfino all’assurdo pagamento del ticket sanitario anche da parte di persone in possesso di un esonero per patologia, che di fatto viene annullato. I ticket nati, se ben ricordo, per contenere gli sprechi, sono divenuti una vera e propria gravosa e odiosa tassa sulla disgrazia di essere ammalati, una situazione che certo non avviene in base al reddito!!
 
Aver imposto ticket a persone sicuramente malate croniche, oltre che eticamente discutibile, riduce di molto la possibilità di effettuare un’efficace prevenzione secondaria con facilità di recidive e ricadute. Quanti ticket viene allora a costare a Stato/Regioni un ricovero ospedaliero in più? In questa ottica, siamo sicuri che Stato/Regioni ci guadagnano nel cambio? O ci rimettono molti soldi, oltre naturalmente alla faccia.
Secondo il mio modesto parere, tutto questo non può che contribuire alla distruzione del ceto medio italiano e non ci si meravigli se alle prossime elezioni sempre più persone si asterranno od esprimeranno un voto di protesta.
 
Massimo Bini
 
19 dicembre 2012
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