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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Lettere al Direttore

Esuberi. Tor Vergata risponde all’Anaao Lazio: “Sarebbe bene prima leggere e poi commentare”

di Federico Spandonaro
10 ottobre - Gentile direttore,
in qualità di curatore del IX Rapporto Sanità sviluppato dai ricercatori dell’Università di Roma “Tor Vergata”, mi vedo costretto a dare seguito alla lettera del Dr. Antonellis, Segretario Generale dell’ANAAO Lazio, in quanto portatrice di affermazioni indimostrate e gravemente lesive della mia reputazione, di quella degli autori del Rapporto e anche dell’Istituzione cui mi onoro appartenere, riservandomi poi di adire alle opportune sedi giudiziarie a tutela della mia onorabilità.
 
La “risposta” dovrebbe fermarsi qui, non solo per l’irricevibile modalità in cui la critica è stata espressa e resa pubblica, ma anche perché nella presunta “analisi sindacale di una contraddizione sui generis rivolta contro la sanità pubblica” dell’ANAAO Lazio, non mi è dato scorgere alcuna analisi su cui argomentare.
 
Dato che, al contrario del Dr. Antonellis, non amo fare illazioni e delegittimare alcuno, e non credo ci sia alcun motivo di “sospettare” di un “sindacalista pubblico” (?), anzi trovo legittimo e trasparente che un sindacalista sia portatore di interessi di parte, mi limiterei ad aggiungere alcune brevi osservazioni sul merito, volendo sperare che la “foga sindacale” abbia preso il sopravvento sul senso del limite:
 
1) Come lo stesso Dr. Antonellis riporta, sono state esplicitamente dichiarate le ipotesi adottate … questo io lo chiamo “trasparenza” nel metodo;
 
2) Come il Dr. Antonellis riporta, l’ipotesi di partenza è stata da noi definita “convenzionale” … forse non ha dato adeguato peso al termine, che invece è pregno di significato nello specifico contesto;
 
3) Ed infatti, se il Dr. Antonellis avesse avuto la bontà di leggere con attenzione tutto il contributo, avrebbe scoperto che il ragionamento era chiaramente teso a mettere in discussione i metodi di razionalizzazione della spesa attraverso la mera riduzione dei posti letto e non fornire stime di dotazione organica;
 
4) L’unica nota che, nella lettera fatta circolare, trovo interpretabile come una critica al metodo utilizzato è quella relativa alla non adeguata considerazione della numerosa presenza di Policlinici nel Lazio; argomento per lo meno abusato e comunque non ricevibile: nel benchmark usato ci sono, infatti, varie altre realtà “virtuose” che hanno altrettanto numerosi istituti di ricerca e insegnamento e, inoltre, il metodo di standardizzazione usato (di nuovo andrebbe letto tutto il contributo) mette largamente al riparo da eventuali bias di questo tipo;
 
5) Tra l’altro, dato che negli standard di posti letto definiti a livello normativo (che pure personalmente critico), come ancora di recente nella spending review, non mi risulta si facciano distinzioni fra “tipologie” di letti per acuti, (mi si scusi la boutade…) mi chiedo se il Dr. Antonellis e l’ANAAO Lazio ritengano che tutti i programmatori istituzionali in Italia siano anch’essi “storici consulenti della sanità privata con tutti i presupposti di incompatibilità del caso”…
 
Infine, pur essendo perfettamente conscio che localmente si registrano anche gravi situazioni di difficoltà per gli organici, uscendo per un attimo dal mio ruolo di ricercatore, mi permetta umilmente il dr. Antonellis di suggerirgli che di fronte al disastro economico che sinora ha rappresentato la Sanità del Lazio, prese di posizioni aprioristiche come quelle assunte, mi sembrano davvero irresponsabili e incompatibili, se non anche dannose, per gli interessi che difende: se non si è disposti ad accettare il confronto sulle necessità di cambiamento, credo sarà impossibile dare continuità al servizio pubblico in Sanità, e allora il problema degli organici diventerà davvero molto grave.
 
Mi scuso per lo spazio rubato per una vicenda così poco edificante e ringrazio per l’attenzione.
 
Federico Spandonaro
Università di Roma Tor Vergata
10 ottobre 2013
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