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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lettere al Direttore

L'importanza della partecipazione sociale di fronte ad una politica 'sorda'

di Gabriella Accoramboni
10 dicembre - Gentile direttore,
siamo un gruppo di semplici cittadini, pazienti legati alla U.O. di chirurgia generale dell'Ospedale di Camerino. Dai nostri dolorosi percorsi di malattia è nata l'idea di fondare una Onlus "La voce del cuore per la Chirurgia". Recentemente abbiamo organizzato un convegno intitolato "Rivalutare il rapporto umano medico paziente", rivolto a cittadini, ad un pubblico non sempre abituato ad ascoltare tali tematiche ma che ha avuto un grandissimo successo sia di presenze che di attenzione. In tale occasione è stato citato il suo giornale nel senso che per favorire una partecipazione informata del cittadino si è sottolineata l'importanza della conoscenza da parte del cittadino delle problematiche della sanità come sistema pubblico. Da allora siamo suoi assidui lettori e devo dire che il suo giornale per noi che non siamo addetti ai lavori ma per lo più cittadini è di straordinaria utilità.

La nostra esperienza di malati ci ha avvicinati in punta di piedi al "mondo sanita", avendo incontrato figure mediche, che per nostra fortuna operano nelle strutture pubbliche in nome della buona sanità a beneficio del paziente, nonostante le oggettive difficoltà del momento. Ma a parte questo abbiamo compreso come la figura del cittadino sia totalmente assente dalle scelte della politica sanitaria a qualsiasi livello, sia locale che nazionale. La sanità è un servizio per il cittadino ma chi decide non tiene affatto conto delle esigenze, delle reali necessità, e dei disagi che ogni giorno subiamo. Praticamente nelle grandi questioni sanitarie è inesistente la partecipazione sociale. Gli uffici sono stracolmi di superpagati dirigenti amministrativi che spesso non hanno la competenza oggettiva e amministrano la cosa pubblica con incapacità per non dire con totale ignoranza, navigando in una burocrazia amministrativa indefinibile, mentre le corsie vengono dimezzate nella presenza di personale medico.

In un paese come il nostro è normale che per donare semplici attrezzature ad un reparto, acquistate con attività di raccolta fondi, oggetto di impegno e lavoro di volontariato Onlus si debba attendere due mesi affinché l'Asur autorizzi tale intervento? Tutta questa inutile e soffocante burocrazia rischia davvero di soffocare quel poco di buono che ancora ci resta. Forse c'è la volontà di lasciare le cose così come sono, perché in questa grande confusione sia ancora più difficile ritrovare il capo di un complicatissima e districata matassa a beneficio di chi guadagna affinché il sistema non cambi. Il problema della sanità è stato l'ingresso della politica nella sua gestione ed amministrazione, quella 'sporca' politica che investe in un territorio a discapito di un altro, che taglia per potenziare altrove, che sostiene quel professionista appoggiato politicamente e rinnega le qualità di chi, con la politica non vuol scendere a compromessi. Il governo aziendale regionale gestisce fondi e budget secondo interessi ed indicazioni della politica stessa, non curandosi delle reali esigenze del territorio, delle strutture e dei reparti, ma accondiscendendo scelte predefinite. Tra società e sanità vi è una netta separazione, sembra che chi gestisce la sanità sia lontanissimo dalle problematiche sanitarie sociali.

Il governo aziendale e regionale autoriferito al sistema dell'offerta è totalmente indifferente al sistema della domanda, basti pensare alle lunghissime se non interminabili liste di attesa per eseguire determinate analisi o accertamenti, ai macchinari che restano spesso in disuso per mancanza di personale che possa farli funzionare, tutto ciò a beneficio del privato dove la disponibilità per eseguire esami a pagamento si trova entro le 24 ore. Ma al cittadino chi ci pensa? Il cittadino e colui che paga le tasse per ricevere i servizi, invece si trova a dover pagare di nuovo per averli davvero, perché il sistema sanità non lo tutela. Ma tutti gli introiti della tassazione quali voragini economiche vanno a colmare? Stipendi e compensi destinati a dirigenti superpagati a discapito del servizi al cittadino e a discapito della gratificazione del personale medico tutto, che, spesso, pur esercitando un lavoro che a che fare con la vita del paziente, viene frustrato e sottopagato?

All'attuale stato delle cose è tempo che il cittadino responsabile inizi ad operare per se stesso e per gli altri per sopperire laddove nessuno interviene, affrontando difficoltà ed ostacoli voluti da chi spera che le cose non cambino, da chi da sempre vuole gestire la cosa pubblica nei soliti modi, a beneficio di chi amministra ma a discapito di chi ne ha diritto. E' tempo che il cittadino si adoperi per cambiare lo stato delle cose, nonostante la politica troppo spesso resta sorda alle nostre voci, ai nostri solleciiti, sperando che l'indifferenza demotivi, sperando nella stanchezza degli interventi. Nel nostro caso le difficoltà che ogni giorno incontriamo, lo scetticismo e la evidente strafottenza di chi amministra, motiva ancor più il nostro fare e la nostra determinazione, ecco perché c'è in noi la volontà di andare oltre il nostro territorio, oltre la nostra regione per far si che la nostra diventi una grande voce, una voce autorevole che i politici devono abituarsi ad ascoltare per provare a cambiare lo stato delle cose, è un nostro dovere.

Gabriella Accoramboni
Presidente "La voce del cuore per la chirurgia Onlus" 
10 dicembre 2014
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