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QS Edizioni - sabato 27 aprile 2024

Lettere al Direttore

Toscana. "I nuovi Ospedali", un modello organizzativo innovativo per intensità di cure

di Maria Chiara Dell'Amico
26 aprile - Gentile Direttore,
Il progetto dei Nuovi Ospedali prevede la realizzazione contemporanea di 4 nuove strutture ospedaliere a Prato, Pistoia, Apuane e Lucca. Previsto già nel Piano sanitario regionale 2002-2004 e condiviso con il Ministero della Salute con un Accordo di Programma sottoscritto nel 2004, il progetto è gestito dal Sior (Sistema integrato degli ospedali regionali), l'associazione nata nel 2003 e di cui fanno parte le Aziende Usl 1 di Massa e Carrara, Usl2 di Lucca, Usl3 di Pistoia e Usl4 di Prato.

La filosofia
All'ospedale moderno si chiede di mettere al centro la persona e le sue necessità, di garantire assistenza continua e personalizzata con percorsi multiprofessionali e multidisciplinari, riferimenti sanitari certi e appropriatezza nell'uso delle risorse. L'ospedale diventa il presidio di riferimento per i casi acuti più complessi, con una forte integrazione con i servizi territoriali, in modo da assicurare la più completa continuità delle cure. A sostegno del cambiamento strategico del ruolo dell'ospedale e del suo inserimento nella più ampia rete dei servizi sul territorio sono i nuovi progressi scientifici e tecnologici, l'evoluzione dell'assetto demografico e socio-culturale, l'innovazione dei processi di cura e la particolare attenzione all'umanizzazione dell'assistenza. Il "nuovo ospedale", costruito intorno ad un nuovo modello organizzativo per intensità di cure, capace di dare risposte personalizzate alle cure dei pazienti, è un obiettivo prioritario della Regione Toscana, affermato con chiarezza nel Piano di sviluppo 2001-2005 e nella legge regionale 40/2005 che regola il sistema sanitario. Per la realizzazione delle strutture edilizie ospedaliere, il sistema sanitario toscano si è avvalso del Project Financing, una forma di finanziamento del progetto mista, uno strumento innovativo di partenariato (i.e. partnership) pubblico-privato: un'operazione finanziaria che, a fronte della scarsità di risorse pubbliche, consente di coinvolgere soggetti e capitali privati nella realizzazione e gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Il costo complessivo di realizzazione ammonta a 419 milioni e 499 mila euro, dei quali 169 milioni messi dallo Stato, 56 milioni dalle Aziende sanitarie e 194 milioni dal concessionario. Tutti i nuovi presidi hanno caratteristiche simili sia dal punto di vista organizzativo che strutturale: organizzati complessivamente nell'ottica dell'intensità di cura, rispondono alle esigenze previste dal sistema sanitario di una struttura per acuti, compatta, flessibile, tecnologica e completamente informatizzata e innovativa.

Particolare attenzione all'ambiente e alla sicurezza sul lavoro
Il progetto per la realizzazione dei nuovi presidi è all'avanguardia anche sotto il profilo ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro. I quattro nuovi ospedali sono costruiti nella garanzia della massima sicurezza per chi lavora nei cantieri. In tale senso, è stato firmato a fine gennaio 2011 il "Protocollo di intesa in materia di sicurezza, igiene nei luoghi di lavoro e legalità nella realizzazione dei quattro nuovi ospedali in Toscana", che rappresenta un'intesa innovativa nel campo della sicurezza del lavoro e delle relazioni fra Regione, Aziende sanitarie, imprese e organizzazioni sindacali. In particolare, è stata richiesta la qualità del contenitore ospedaliero sotto il profilo dell'uso dei materiali, della qualità degli impianti, dell'inserimento ambientale, del colore e della segnaletica, del comfort acustico, del microclima interno, dei ricambi d'aria e del condizionamento. Insomma, non solo una serie di nuove costruzioni, ma anche un modo nuovo, più efficiente e più vicino alla persona e all'ambiente di intendere il servizio sanitario.

Il nuovo ospedale Apuane
Il nuovo ospedale delle Apuane è uno dei 4 nuovi grandi ospedali, in via di realizzazione in Toscana. L'ospedale delle Apuane, come le altre tre strutture del progetto toscano, è realizzato secondo i più avanzati criteri di edilizia ospedaliera, con materiali di primissima qualità e accorgimenti tecnici all'avanguardia. Sarà una struttura organizzata per intensità di cura, per offrire risposte personalizzate ai diversi bisogni di cura e assistenza al cittadino, e studiata per affrontare patologie acute e complesse. L'alta tecnologia della diagnostica e delle terapie contribuiranno ad assicurare una sempre maggiore qualità delle cure.
Avrà 360 posti letto, 12 posti di osservazione breve intensiva, 30 posti di dialisi, 12 sale operatorie, 4 sale travaglio e 3 sale parto. I lavori sono iniziati nel Settembre 2011 e si sarebbero dovuti concludere nel Marzo 2014. La fine dei collaudi era prevista per Settembre 2014, e a Novembre 2014 il nuovo ospedale avrebbe dovuto iniziare l'attività. Invece, l’inaugurazione è stata rimandata. Problemi idraulici e burocratici hanno imposto al cantiere un rallentamento e uno slittamento nell’apertura, che è prevista entro la fine del 2015 (Novembre 2015). Sarà allora che il nuovo ospedale delle Apuane sarà operativo a tutti gli effetti. Dopo la consegna dei lavori ed il collaudo, inizierà il trasloco.

Ci sono, tuttavia, alcune certezze e riguardano la città di Massa e quella di Carrara. A Carrara rimarranno numerosi servizi. Il nuovo assetto organizzativo prevede, infatti, che a Carrara resti l’oculistica, sia gli ambulatori, sia il percorso chirurgico. Anche gli interventi chirurgici di tipo ambulatoriale potranno essere effettuati a Carrara, dove i cittadini troveranno anche la medicina nucleare, la senologia, l’anatomia patologica. Restano a Carrara anche la dermatologia e l’oncologia, ma non per quanto i ricoveri che avverranno solo presso il nuovo ospedale. Al monoblocco carrarese rimarrà tutto il reparto di oncologia e forse vi sarà trasferita la scuola infermieri, al momento sempre a Massa. Il monoblocco di Massa sarà demolito e al suo posto verranno costruite abitazioni, zone verdi e un centro commerciale: è già pronta la variante urbanistica per un maxi intervento su 20.000 metri quadrati edificabili. Sarà conservata e ristrutturata solo la parte più vecchia dell’ospedale massese, e ci saranno nuovi collegamenti stradali e più parcheggi. L’ospedale per acuti nasce con l’obiettivo di fornire cure agli ammalati acuti e, pertanto, dovrebbe garantire un alto turnover dei ricoveri (minor permanenza in ospedale). Occorre, così, investire nella prevenzione per ridurre l’ospedalizzazione. Per tutte le prestazioni non urgenti ci saranno le Aft, associazioni funzionali territoriali: veri e propri ambulatori integrati dove medici di famiglia, ma anche guardia medica, specialisti e infermieri, lavoreranno insieme tutti i giorni dalle 8 alle 24. Ed è su come saranno dislocate nel territorio queste associazioni che ancora non è stata fatta completa chiarezza, fra le preoccupazioni dei cittadini, soprattutto dei più anziani, poco propensi alle novità e agli spostamenti.

Altri cambiamenti imminenti
Le singole ASL provinciali stanno lasciando il passo all'Area Vasta. La Direzione aziendale di via don Minzoni, dal primo luglio prossimo, sarà accorpata a quelle di Versilia, Lucca, Pisa e Livorno. La direttrice generale Maria Teresa De Lauretis sembra essere la migliore candidata per il ruolo di commissario alla guida della nuova macro area fino a fine 2015. Al suo posto, come vicecommissario, con il compito di occuparsi della provincia apuana, ci sarà il direttore sanitario Maurizio Dal Maso. Ciò è stato comunicato dall'assessore regionale Luigi Marroni, in occasione dell'ultima conferenza dei sindaci. Unico contorno a questa riforma che sconvolgerà la sanità locale, ci sarà solo un taglio complessivo di 250 milioni di euro alle spese per la salute della Toscana.

Che cosa avviare come sistema da subito
- Integrazione ospedale-territorio, le cure intermedie, l’assistenza territoriale, quella domiciliare e i distretti attrezzati per far fronte alle terapie che l’ospedale per acuti non potrà, per definizione, garantire;
- Integrazione sanità-welfare a livello di riforma SSN a sostegno e garanzia di equità sociale (implementazione RSA, pronto-badante, progetto convivenza anziani, sostegno alle lavoratrici in maternità, apertura nido e asili all’interno della struttura lavorativa, sostenere lavoratori con situazioni familiari difficili, etc);
- Adesione alle direttive regionali sia in merito ai protocolli, sia alle procedure che ai progetti;
- Condurre politiche sociali bilanciate pro-infanzia e giovani, e pro-anziani (per evitare sbilanciamenti demografici di distribuzione anagrafica in futuro);
- Pianificare in funzione di un miglioramento continuo (risultati intergenerazionali) e non solo per una prospettiva immediata (risultati intragenerazionali);
- Costruire la sanità del presente e del futuro in funzione delle necessità del cittadino, creando network di competenze a livello regionale, inizialmente, e poi a livello nazionale;
- Promuovere la cultura in sanità combattendo i personalismi lobbistici ed equiparando le diverse professioni, nell’ottica del miglioramento continuo dei servizi e delle prestazioni al cittadino, in un contesto aziendale che, per rimanere sempre attuale, dovrà necessariamente divenire multidisciplinare e poliprofessionale (i.e. investire in capitale umano).


Maria Chiara Dell'Amico
Biologa molecolare e Project manager
26 aprile 2015
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