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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lettere al Direttore

Basta riforme della sanità che non coinvolgono i medici

di Vito Nicola Gaudiano
27 luglio - Gentile Direttore,
ancora una volta per cercare risorse economiche, oltre ai pensionati, la politica attraverso il nuovo capo della spending review Yoram Gutgeld pensa a tagli sulla sanità rivolti soprattutto agli "ospedali con i conti in rosso, agli acquisti e alle analisi".

Ho lavorato in Ospedali pubblici per oltre trenta anni e nell'ultima parte della mia vita professionale sono stato Direttore Sanitario e Direttore Generale della ASL di Matera, e i temi ricorrenti che la politica affronta quando parla di sanità sono sempre gli stessi e le soluzioni finalizzate solo al risparmio senza tenere conto del diritto alla salute dei cittadini e del lavoro dei sanitari ormai diventato insostenibile per mancanza di personale e turni massacranti.

Da molto tempo si parla di razionalizzazione della Rete Ospedaliera sulla quale sono totalmente d'accordo, il Ministro Bindi aveva previsto la chiusura degli Ospedali con meno di 100/120 posti letto ma miracolosamente tutti gli ospedali dimostrarono un numero posti letto superiori al limite previsto e non successe nulla. Oggi si parla di sanzionare ospedali con i conti in rosso, la verità è che esistono sul territorio nazionale moltissimi "ospedali" inutili o addirittura pericolosi per cittadini e la politica anziché chiuderli si inventa fantasiose riconversioni con costi maggiori e questo solo per soddisfare interessi locali o sedare proteste nate da interessi personali di alcuni.

Nella mia Regione (Basilicata) con una popolazione inferiore ai 600 mila abitanti ci sono 15 Ospedali con un sistema DEA 118 efficientissimo e ben organizzato (due elicotteri, eliporti, punti di raccolta territoriali, ambulanze e automedicalizzate) che giustificherebbero la presenza solo di 3/4 ospedali. La mancata chiusura di ospedali, che tali non sono, determina una riduzione delle risorse anche verso strutture ospedaliere che assicurano invece l'urgenza delle cure, la qualità e l'appropriatezza delle prestazione.

Altra assurdità far pagare ai medici le prescrizioni inappropriate che nascono o no dalla medicina difensiva. Chi decide cosa è appropriato e non appropriato? Quale tutela ha oggi il medico, che prescrive in scienza e coscienza, da denunce e vertenze giudiziarie? La strada giusta, come ha anche detto il Segretario dell'Anaao Costantino Troise, è quella della legge sulla responsabilità professionale e sulla definizione della colpa grave.

Quanto poi agli esami inutili si possono ottenere risultati solo se insieme ai medici si educano anche i cittadini portatori di diritti ma anche di responsabilità.
Molti miei colleghi ritengono che la vera riforma sia l'autonomia della sanità dalla politica, un sogno o una utopia?

Comunque ogni riforma, ogni piano per la sanità non può non coinvolgere il Medico asse portante del sistema.

Dr Vito Nicola Gaudiano
Medico Nefrologo
Vice Presidente OmCeO di Matera
27 luglio 2015
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