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QS Edizioni - mercoledì 8 maggio 2024

Lettere al Direttore

Se lo psichiatra risponde di persona dei delitti del paziente

di Manlio Converti
22 novembre - Gentile direttore,
alcune riflessioni sul grave atto di cronaca accaduto a Pistoia dove è stato accusato uno psichiatra di omicidio colposo commesso da un paziente in struttura residenziale. Questa è sicuramente una inaccettabile ricerca di un capro espiatorio per cancellare la legge Basaglia e la libertà dei sofferenti psichici.
 
Un efferato omicida è responsabile delle proprie azioni, se era socialmente pericoloso perché non stava in galera? La colpa è della legge sulla non imputabilità dei sofferenti psichici che trasforma la patologia in reato da punire con qualcosa di peggio del carcere a vita.
Il collega stava curando per quanto possibile la psicosi non la volontà omicida. La volontà non è manipolabile. L'aggressività è una caratteristica umana che viene esaltata anche dal clima di esclusione sociale e dalla mitologia violenta della televisione.
 
D'altra parte quanti stalker, mafiosi, terroristi e omicidi sono stati liberati dai giudici senza che nessun giudice subisse alcun processo per i reati da questi commessi dopo la scarcerazione?
Togliamo subito la legge sulla non imputabilità dei sofferenti psichici e lasciamo gli assassini in prigione, qualunque sia la loro condizione psichica invece di farli uscire per buona condotta e cavilli legulei.
 
Ricordiamoci che tra questi cavilli c'è anche la simulazione di patologia psichiatrica! Invece finora non c'è stata nessuna reazione di psichiatri, Fnomceo o SSN... Questo è ancora più grave.
 
Manlio Converti
Psichiatra
22 novembre 2015
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