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QS Edizioni - lunedì 13 maggio 2024

Lettere al Direttore

Violenze ai minori. La vera prevenzione è la videosorveglianza

di Carla Scarfagna
2 agosto - Gentile direttore,
i recenti episodi di violenza ai minori nei nidi, come l’ultimo a Milano, evidenziano che per prevenirli basterebbe un semplice articolo di legge che ponesse come requisito per l’autorizzazione a tutte le strutture educative, assistenziali e sociosanitarie che ospitano persone non in grado di tutelarsi: bambini, disabili, anziani…

Queste videocamere, che invece sono diffuse a tutela della sicurezza dei cittadini dentro e fuori le banche, gli esercizi commerciali, porti, aeroporti….non sono presenti nelle scuole, nei reparti delle strutture assistenziali, sociosanitarie e sanitarie, ma possono essere installate solo a seguito di denunce per maltrattamenti al fine di registrare per un periodo di tempo ritenuto sufficiente dalla giustizia alla constatazione del reato.

Invece, la videosorveglianza collegata all’autorità di pubblica sicurezza renderebbe possibile l’interruzione dei maltrattamenti alla prima segnalazione di violenza constatando immediatamente il reato tutelando immediatamente il minore, l’anziano, il disabile sottoposto a violenza.

Giustamente in questi giorni il Garante nazionale della privacy si è dichiarato favorevole all’utilizzo della videosorveglianza. Si chiede al Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza di sostenere questa scelta poiché non sono gli ottimi percorsi formativi e professionali degli operatori, come dimostra il recente crimine di Milano, ad evitare che si verifichino episodi di violenza ma solo una attenta vigilanza può essere un forte deterrente nei confronti di coloro che, nonostante validi curricula, non sono in grado di svolgere professioni così delicate per le quali si richiede equilibrio e tenuta morale.

Dall’altra parte, la videosorveglianza nei luoghi dove tali violenza possono essere consumate ai danni di soggetti fragili è un segnale di civiltà e i presunti costi di installazione risulterebbero di gran lunga inferiori ai costi umani, psicologici ed economici sostenuti per riparare alle conseguenze ritenute da autorevoli esponenti della psichiatria di grave entità.

Carla Scarfagna
Sociologa
2 agosto 2016
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