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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lettere al Direttore

Ddl Lorenzin. Ai medici chiedo, perché tornare al testo del Senato?

di Donata Lenzi
27 giugno - Gentile direttore,
chiedo ancora ospitalità alla sua rivista per rispondere anzi per chiedere chiarimenti in merito a una delle molte contestazioni ricevute relativamente alle modifiche portate al ddl Lorenzin nel confronto delle quali ho già dato alla presidente Chersevani massima disponibilità a confrontarsi.
 
Ieri, poi, in una commento pubblicato da QS dei leader di Anaao e Cimo Costantino Troise e Riccardo Cassi, si contesta "il disordinato proliferare di professioni sanitarie" e nel contempo si chiede il ritorno al testo del Senato.
 
Questa richiesta è contradittoria perché "il disordinato proliferare"  di professioni  si deve al Senato anzi in parte alla proposta iniziale.
 
Ricordo infatti che il testo Lorenzin del 2013 (2013!!!) già prevedeva la trasformazione  dei collegi in ordini e l'accoglienza dentro l'ordine dei tecnici di radiologi delle altre professioni sanitarie già riconosciute (17) a questo il Senato ha aggiunto il riconoscimento per legge di osteopati e chiropratici.
 
Come già precedentemente spiegato la Camera si è limitata a richiamare l'esistenza già prevista nella 502 dell'aerea socio sanitaria senza riconoscere albi e ordini nuovi anzi ha previsto con emendamento del presidente della Commissione il ripristino della procedura prevista dalla legge 43 .
 
Perché allora sollevare il problema  della moltiplicazione di ordini e professioni ora quando per quattro anni nessuno ha avuto niente da dire!?
 
Perché chiedere il ritorno al testo del Senato quando, come spiegato, su questo punto  non cambierebbe niente?
 
Donata Lenzi
Capogruppo PD in Commissione Affari Sociali della Camera
27 giugno 2017
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