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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lettere al Direttore

Per gli inglesi l’omeopatia è un placebo e non va prescritta

di Salvo Di Grazia
1 agosto - Gentile direttore,
pochi giorni fa, il NHS (servizio sanitario nazionale inglese) ha inviato a tutti i CCG (clinical commissioning groups, un po’ corrispondenti alle nostre USL) un documento nel quale elenca tutte le pratiche e le classi di farmaci che non dovrebbero essere prescritti ai pazienti dai medici, sia per il loro bilancio costi/benefici sfavorevole che per la loro inefficacia.
 
Si tratta di prodotti di largo consumo, i classici prodotti da banco che sono usati spesso come placebo, prescritti, consigliati e venduti senza che rappresentino un vero beneficio per il paziente. Gli inglesi vogliono risparmiare e, giustamente, il primo taglio da fare è quello sulle cose più inutili. Nella lista così si troveranno cose come la glucosamina e la condroitina, prescritti a fiumi per i dolori articolari e l’artrite ma che non hanno salde prove di efficacia o come i cerotti alla lidocaina, anch’essi per i dolori ma di non provata efficacia e con qualche rischio.
 
Un documento del genere è molto importante. Finalmente si tenta di porre un freno al consumismo farmacologico, quello che vuole che, per ogni disturbo, anche minimo, esista la pillola che lo risolverebbe. Il problema è che questo è quasi sempre falso. Sui banconi della farmacia, prescritti da medici furbi o poco preparati, si vedono centinaia di prodotti inutili, inefficaci, a volte con effetti collaterali potenzialmente rischiosi. Nell’elenco del NHS ci sono alcuni prodotti in vendita nei paesi anglosassoni e che da noi non esistono ma il problema della prescrizione di rimedi inutili è mondiale e succede anche da noi.
 
Nell’elenco non poteva mancare l’omeopatia, il SSN inglese invita i propri medici a non prescriverla ed a sospendere i trattamenti in corso, ricordando che si tratta di prodotti senza alcuna efficacia. Ovviamente gli omeopati nostrani non hanno perso tempo a farsi sentire, come testimonia una lettera al suo giornale. Purtroppo bisogna notare che, ancora una volta, pur di difendere i propri interessi gli omeopati non esitano a distorcere le notizie.
 
Gli omeopati firmatari della lettera di cui in oggetto sottolineano come non sarebbe vero che nel documento si dica che l’omeopatia sia solo effetto placebo e che alla fine si stia parlando di (cito) “una sorta di indagine, presso medici e pazienti, per valutare se gli omeopatici, come anche i fitoterapici, gli Omega 3, alcuni antidolorifici e antidepressivi, non dovranno più essere rimborsati.”.
 
Ma non è vero. Il documento inglese del NHS dice proprio che l’omeopatia è un placebo e che non bisogna più prescriverla, gli omeopati usano finti argomenti pur di darsi ragione e questo è molto grave. Basterebbe infatti tradurre ciò che è scritto a pagina 14, dove si parla di omeopatia e leggeremo che è sottoscritto dal NHS il parere del House of Commons Science and Technology Committee (ente governativo inglese simile al nostro Istituto superiore di sanità) il quale sottolinea “the use of homeopathy was not evidence based and any benefits to patients was down to placebo effect.”
 
Tradotto: “l’uso dell’omeopatia non è basato sull’evidenza ed ogni beneficio per il paziente è dovuto all’effetto placebo”. Stupisce quindi come la dottoressa Bernardini ed i colleghi dicano il contrario, il documento inglese parla chiaramente di inefficacia dell’omeopatia e di effetto placebo, perché nascondere la testa sotto la sabbia mentendo al paziente?
 
Sulla base di questo il servizio sanitario nazionale inglese raccomanda ai medici di non iniziare trattamenti con omeopatia e di “deprescribing homeopathic items in all patients” (sempre pagina 14 del report inglese: “iniziare a sospendere quelli in corso in tutti i pazienti”, altro che indagine presso medici e pazienti. Io capisco la frustrazione degli omeopati in un’epoca in cui progresso, tecnica e scienza cancellano ogni traccia di superstizione e magia dalla medicina ma non è giusto nascondere la verità pur di darsi ragione anche perché questo significa mentire al pubblico ed ai pazienti. Il documento del servizio sanitario inglese quindi, parla chiaro: “Fermare le prescrizioni di omeopatia perché non ha efficacia”.
 
A prescindere quindi dai legittimi interessi delle multinazionali omeopatiche e degli omeopati, non ha più senso confondere i pazienti vendendo come curativo qualcosa che è equivalente ad una pozione magica (il rito magico della succussione e la teoria esoterica memoria dell’acqua sono fenomeni paranormali di altri tempi) e non è giusto mentire su quanto sappiamo grazie al progresso. Per questo credo sia giunto il momento di chiedere alle istituzioni italiane un provvedimento serio e fermo contro gli abusi nei confronti dei pazienti e se le difficoltà possono essere comprensibili per prodotti con un principio attivo dubbio o poco efficace, non devono esistere per uno che principio attivo non ne ha. Non si può vendere il nulla, almeno per rispetto dei pazienti. Se questo interessa a qualcuno, ovviamente.
 
Dott. Salvo Di Grazia
Medico, scrittore, divulgatore
1 agosto 2017
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