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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lettere al Direttore

Qualità e trasparenza, il Centro nazionale sangue tra gli enti pubblici apripista

di Giancarlo Maria Liumbruno
24 giugno - Gentile Direttore,
da poco più di un anno il Centro Nazionale Sangue (Cns), l’organo che coordina e supervisiona il sistema trasfusionale italiano dal 1 agosto 2007, ha conseguito la certificazione di qualità ISO 9001 quale ulteriore garanzia dell’assolvimento dei compiti istituzionali definiti dalla normativa vigente. Questi 12 mesi, che si sono conclusi pochi giorni fa con la visita di sorveglianza dell’ente certificatore, hanno rappresentato non solo la conferma di un impegno annuale, ma anche il primo esame superato per un’importante innovazione che ha preso corpo solo nell’ultimo periodo.
 
Nella prospettiva di un miglioramento continuo nell’erogazione dei propri servizi, Il Centro nazionale sangue ha infatti avviato la sperimentazione di un Sistema di programmazione e gestione per budget che si integra con la riorganizzazione interna dei processi conseguente alla certificazione. Si tratta di un esperimento per cui il Centro nazionale sangue si pone tra i capofila in Italia, almeno tra gli enti pubblici attivi nel settore della Sanità.
 
Tra gli obiettivi di tale sperimentazione, che interesserà il ciclo di programmazione delle attività 2019/2020, non ci sono solo una maggiore efficacia, efficienza ed economicità nella gestione, ma anche una accresciuta capacità informativa verso l’esterno, intesa come una più semplice tracciabilità delle risorse assegnate e delle loro modalità di utilizzo e una valutazione più efficace sul raggiungimento delle finalità individuate nel processo di pianificazione.
 
A queste novità vanno ovviamente aggiunte le consuete garanzie che l’adozione della norma ISO 9001 comporta, garanzie di qualità che coprono l’insieme delle funzioni di indirizzo, coordinamento e supporto tecnico scientifico in materia trasfusionale, esercitate dal Centro attraverso il coordinamento nazionale/interregionale delle attività trasfusionali, ovvero, tra le altre cose, il supporto ai fini della programmazione e organizzazione delle attività del settore, l’emanazione di linee guida, il supporto al Ministero della salute per l’elaborazione di atti normativi, la progettazione di eventi formativi e divulgativi, la gestione di studi e progetti di ricerca scientifica e per il miglioramento della rete trasfusionale, la gestione dei flussi informativi di settore, l’attività di emovigilanza e sorveglianza epidemiologica, la gestione dell’elenco nazionale dei valutatori del sistema trasfusionale italiano, l’effettuazione delle visite di verifica associate a misure di controllo, la promozione del controllo di qualità esterno relativo alle procedure e metodiche diagnostiche in campo trasfusionale, il monitoraggio degli obiettivi definiti dalla normativa e dalla programmazione nazionale nel settore trasfusionale.
 
È per questo che la sfida che il Cns si è già posto lo scorso anno, e si porrà ancora in futuro, non è solo quella di adeguarsi a nuovi standard di efficienza e trasparenza, ma anche quella di svolgere il ruolo di apripista. Perché sia l’adozione della certificazione ISO 9001, sia la definizione di un innovativo modello di programmazione e controllo di gestione, sono esperienze esportabili in altre realtà della rete trasfusionale e non solo. E potranno un giorno, qualora le sperimentazioni diano i risultati sperati, rappresentare un reale obiettivo di miglioramento per l’intero Sistema Sangue nazionale.
 
Giancarlo Maria Liumbruno
Direttore Generale Cns
 
24 giugno 2019
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