7 novembre -
Gentile Direttore,
il 3 dicembre 2018, a seguito della decisione assunta dall'OMCeO di Bologna nei confronti dell'Assessore Venturi, affermavamo quanto segue: "È gravissimo e preoccupante che il potere disciplinare di un Ordine venga esercitato nei confronti degli iscritti per qualcosa che questi non han fatto nell’ambito dell’esercizio della professione, bensì in altro contesto, con altra veste e con altro mandato, in questo caso politico" (
vedi nota integrale).
A distanza di un anno accogliamo con soddisfazione il
pronunciamento della Corte Costituzionale, che riconduce l'azione disciplinare degli Ordini al solo esercizio della professione per la quale i soggetti sono tenuti a iscriversi.
L'iniziativa dell'OMCeO di Bologna è da subito parsa ben al di là di quel che gli era proprio, rasentando l'eversione, sulla base di un'idea di onnipotenza per la quale l'Ordine può disporre in modo totale dei propri iscritti, entrando anche nel merito delle scelte che questi esercitano in contesti, con vesti e con mandati diversi rispetto a quelli professionali. Una deriva molto pericolosa, riconosciuta illegittima.
Alessandro Beux
Presidente FNO TSRM PSTRP