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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lettere al Direttore

Coronavirus. Cosa ci insegna l'epidemia per il futuro della sanità?

di Flavio Bobbio
2 aprile - Gentile Direttore,
gli eventi che stiamo vivendo ora nella loro drammaticità sono anche delle occasioni in cui si generano energie che possono guidare a positivi cambiamenti che fino a ieri non avremmo creduto possibili. Gli articoli comparsi in questi giorni sulla stampa scientifica mi ricordano quanto successo in Africa in un recente passato e sicuramente dalle mie esperienze in Africa ho sempre imparato lezioni utili nella medicina di tutti i giorni anche qui in Italia. Per questo guardo in questo momento ad un evento dell’Africa che ha aspetti simili con quello che stiamo vivendo noi in Italia.
Mi riferisco all’epidemia di Ebola in Sierra Leone, Liberia e Guinea negli anni dal 2014 al 2016.

Già durante i primi mesi dell’epidemia quando i servizi sanitari nazionali erano al collasso assieme alle organizzazioni umanitarie governative e non governative e si guardava impotenti al diffondersi della malattia, il mondo medico-scientifico oltre a stimolare la mobilitazione di ingenti forze e risorse, ha cominciato a discutere ed analizzare tutta una serie di nessi causa ed effetto non solo riguardo alla malattia dal punto di vista biologico e dei meccanismi fisiopatologici ma anche a tutta quella serie di eventi politici (organizzativi, amministrativi, di capacita e di conoscenze ) sia nei paesi sede dell’epidemia sia in senso più globale nel mondo intero che hanno sono stati considerati concause dell’epidemia assieme al virus in se.
L’epidemia di Ebola del 2014 è stato un evento storico per cui c’è un prima e un dopo così come lo sarà la pandemia di COVID 19.
 
Su Africa Affairs all’inizio dell’epidemia nel 2014 Annie Wilkinson definiva quanto stava accadendo un esempio di violenza strutturale su un mondo in cui l’esclusione dai diritti di base come quello sanitario era costante.
La storia della regione e l’economia mondiale avevano permesso che le ricchezze di questi paesi andassero alle elite e da queste nei paesi del nord piuttosto che restare ed essere distribuite alla popolazione. Il risultato era una popolazione che non si fidava più delle proprie istituzioniì.
 
Le politiche di riaggiustamento strutturale avevano ridotto i dipendenti pubblici anche e soprattutto della sanità a cui erano stati ridotti gli stipendi lasciando campo libero alla concorrenza tra agenzie internazionali, ONG, e sanita privata.
Tutto ciò aveva reso la sanità sempre più privata e meno pubblica, la salute un bene da acquistare e un bene sempre più costoso accessibile a pochi.
In tutti e tre i paesi il Fondo Monetario Internazionale (IMF) aveva imposto una riduzione del personale nelle strutture sanitarie per ripagare il deficit finanziario.

Le politiche sanitarie erano state subordinate alle politiche economiche.
La riduzione del personale e degli investimenti aveva determinato la scomparsa di personale qualificato delle strutture periferiche che sono state lasciate senza infrastrutture e senza supervisione e collegamento.
Si calcola che il miliardo di dollari stanziato negli anni dell’epidemia di Ebola dal IMF sia andato a ricostruire quello che le stesse politiche del IMF avevano contribuito a distruggere.
 
Oggi mentre ancora i nostri ospedali sono sconvolti dalla loro normale routine, leggo con interesse sul NEMJ Catalist le riflessioni dei medici che, ora a casa in quarantena, riflettono e analizzano quanto hanno vissuto professionalmente ed emotivamente.
Cosa succederà nel nostro mondo e nella sanità italiana dopo questa epidemia?
 
Certo le riflessioni e le richieste dei medici di Bergamo di una sanità più centrata sulla comunità e meno sul paziente spesso visto più come utente/cliente che come malato devono stimolarci ad una discussione più profonda.
Queste parole di una sanità in cui il ruolo centrale debba essere affidato alla comunità suscita in me, il ricordo dei valori e delle idee ad Alma Ata del 1978 che sono poi state tradotte nella Primary Health Care e che hanno costituito anche la base ideale della nascita del nostro Sistema Sanitario Nazionale con la legge 883.
 
Si può ripartire da qui per ripensare la sanità italiana dopo il COVID 19?
Può essere questa una buona occasione per ridiscutere la separazione/contrapposizione tra ospedale e territorio e la regionalizzazione dei servizi sanitari
Di fronte a questa tragedia in cui tutti hanno avuto morti e feriti potrebbe iniziare la costruzione di un’organizzazione sanitaria più efficiente e più adatta alle sfide del futuro.

Come dicono i colleghi di Bergamo:
Western health care systems have been built around the concept of patient-centered care, but an epidemic requires a change of perspective toward a concept of community-centered care. “We urgently need humanitarian agencies who recognize the importance of local engagement”
Questa prospettiva è utile solo in corso di epidemia o la sanità deve sempre avere una dimensione comunitaria in cui professionisti, sindacati, decisori politici locali e nazionali devono costruire responsabilmente servizi per la popolazione?

Dott. Flavio Bobbio
Consigliere Regionale Anaao Assomed Piemonte
CUAMM Medici con L’Africa

 
Bibliografia
At the Epicenter of the Covid-19 Pandemic and Humanitarian Crises in Italy: Changing Perspectives on Preparation and Mitigation. Mirco Nacoti, MD, Andrea Ciocca, MEng, Angelo Giupponi, MD, Pietro Brambillasca, MD, Federico Lussana, MD, Michele Pisano, MD, Giuseppe Goisis, PhD, Daniele Bonacina, MD, Francesco Fazzi, MD, Richard Naspro, MD, Luca Longhi, MD, Maurizio Cereda, MD, Carlo Montaguti, MD
NEJM Catalyst is produced by NEJM Group, a division of the Massachusetts Medical Society. Downloaded from catalyst.nejm.org on March 30, 2020. For personal use only.

Ebola: lessons learned and future challenges for Europe. GianLuca Quaglio, Charles Goerens, Giovanni Putoto, Paul Rübig, Pierre Lafaye, Theodoros Karapiperis, Claudio Dario, Paul Delaunois, Rony Zachariah
Lancet Infect Dis 2016; 16: 259–63
The International Monetary Fund and the Ebola outbreak Alexander Kentikelenis, Lawrence King, Martin McKee, David Stuckler www.thelancet.com/lancetgh Vol3 February2015
2 aprile 2020
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