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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Lettere al Direttore

“Infermieri in cambiamento” si costituisce in associazione

di Raffaele Varvara
30 ottobre - Gentile direttore,
in un periodo buio del nostro presente, annuncio che dall’idea e dall’impegno fattivo dei colleghi Giuseppe Piazza, Andrea Farris, Andrea Tramacere, Gaetano Ciscardi, Antonio Caracallo, Daniela Maggio, “Infermieri in Cambiamento” si è ufficialmente costituita in associazione.
 
Ci presentiamo: siamo un movimento politico/professionale che intende ascoltare e dar voce al malcontento diffuso tra i colleghi per incanalarlo in un percorso di emancipazione culturale con l’obiettivo di applicare le evoluzioni che abbiamo conosciuto sulla carta alla prassi clinica rimasta invariante.
 
Questo progetto era già in cantiere da 3 anni quando un gruppo di giovani infermieri si è ritrovato a condividere lo stesso senso di insoddisfazione e mortificazione per la professione. Poi abbiamo visto che questo disagio era più diffuso di quanto credessimo: tra i colleghi c’è chi si sente professionalmente smarrito, turbolento, in ricerca, chi pensa di abbandonare la professione, chi pensa di aver sbagliato scelta, chi pensa di abbandonare il proprio Paese per andare altrove, chi addirittura soffre di ansia, burnout e moral distress per l’eccessiva pressione psicofisica con la quale lavoriamo soprattutto in questi giorni.
 
In uno studio condotto dall’Opi di Napoli si apprende che Il 76.52% degli infermieri non è soddisfatto della propria condizione lavorativa, mentre il 20.86% lo è. I livelli di sfinimento emotivo sono risultati elevati in quanto il 30% del campione intervistato risultava essere ”più volte al mese” emotivamente stressato a causa del lavoro svolto.
 
A questo punto ci siamo detti: “Dobbiamo fare qualcosa”. Infermieri In Cambiamento nasce per aggregare, in un luogo di riparo, di primo soccorso solidale, coloro che avvertono sulla propria pelle questo malcontento. Solo se siamo uniti, il comune malessere può essere accolto, protetto, condiviso, riconosciuto, valorizzato e infine rappresentato su un piano politico-professionale.
 
Una precisazione sulla parola “politica” vittima di tante riserve e pregiudizi. Noi intendiamo politica come servizio alla comunità professionale, una nobile arte alla quale siamo già predisposti esercitando la nostra professione al servizio della persona umana. Infermieri in Cambiamento è un’aggregazione di infermieri che vuole concorrere a determinare la politica professionale, cioè le scelte politiche all’interno del perimetro professionale. Decidere se cambiare gli insegnamenti al corso di laurea è politica professionale, discutere sul modello organizzativo migliore è politica professionale.
 
Crediamo che per una professione in macerie urga una leadership che attui un opera di ammodernamento culturale interna e contemporaneamente porti queste istanze di cambiamento su un piano politico professionale per allineare le organizzazioni del lavoro (inadeguate, invarianti e anacronistiche) alle norme.
 
Sono passati 21 anni dall’ abrogazione del mansionario eppure ancora oggi il pensiero “ausiliaristico” sembra dominare a tutti i livelli, in barba alle evidenze normative e al progresso scientifico. Evidentemente vi fu posta grande fiducia nella forza illuministica della norma, capace da sola di cambiare, valori professionali, consuetudini, organizzazioni, pratiche; tuttavia ad oggi possiamo affermare che non solo le norme non hanno cambiato nulla ma al contrario le prassi, le organizzazioni, le abitudini hanno respinto le novità apportate dalle norme.
 
Abbiamo creduto che l’infermiere del futuro fosse la proiezione delle norme e che esse avrebbero cambiato automaticamente le organizzazioni del lavoro senza alcun progetto attuativo perché la norma lo contiene in sé. Dobbiamo ammettere, con onestà, il fallimento di questa linea politica poiché la pratica clinica quotidiana rifiuta il nuovo ruolo dell’infermiere. In questa situazione non servono bacchette magiche o mezze soluzioni, serve una autentica rivoluzione culturale.
 
Noi opereremo per creare un nuovo linguaggio e una solida coscienza di categoria ovvero una presa di consapevolezza dei problemi che viviamo. Favoriremo inoltre l’aggregazione dei tanti colleghi che lottano tutti i giorni per l’affermazione di una nuova cultura così da convergere le battaglie dei singoli in una rivendicazione comune, con obiettivi comuni.
 
Sono obiettivi comuni per esempio il problema della formazione e dell’organizzazione del lavoro. Sulla formazione abbiamo le idee chiare: bisogna lavorare contemporaneamente su due assi; uno per costruire l’infermiere del futuro (che noi denominiamo "Coautore") serve la revisione di tutto l’impianto formativo di base, due per rendere consapevoli gli infermieri di oggi serve la revisione di tutto l’impianto formativo post-base. Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro urge mandare in pensione nel 2020 il modello per compiti che riduce e frammenta la complessità del processo assistenziale in meri compiti da eseguire in serie, a chiamata.
 
Invito i gentili lettori a consultare statuto, manifesto e programma politico/professionale, disponibile su www.infermierincambiamento.com
 
Dott. Raffaele Varvara
Infermiere
Coautore - presidente di “Infermieri In Cambiamento”
30 ottobre 2020
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