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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Lettere al Direttore

Un altro 17 maggio da “malato di mente” per noi persone LGBTI

di Manlio Converti
17 maggio - Gentile Direttore,
In Italia, cade ancora nel vuoto l'appello del Presidente della Repubblica contro l'omofobia e la transfobia. Noi persone LGBTI e personale sanitario LGBTI, siamo ancora discriminati dal SSN e quindi dal Ministero della Salute, come malati di mente, per il solo fatto di usare ancora ICD-9 CM e per le pratiche sanitarie violente perpetrate contro di noi fin da neonati!
 
- 17 maggio 1990 l'omosessualità e la bisessualità nella dichiarazione OMS sono equiparate come normali varianti della sessualità alla più comune attrazione uomo/donna.
 
- Marzo 2016 la WPA (associazione mondiale di psichiatria) scrive una Nota di ben 6 linee guida, completa di bibliografia scientifica sui Diritti Sanitari LGBTI.
 
- Questa Nota WPA viene accolta solo nel 2018 dalla Società italiana di Psichiatria su nostra richiesta ma è ancora ignorata dal Ministero della Salute.
 
L'Italia ha nella pandemia il suo momento di crisi sanitaria maggiore, ma essendo il 2021 e a costo zero, in attesa della approvazione al Senato della cosiddetta legge Zan contro Omofobia, Transfobia, Misoginia e Abilismo, è inaccettabile che noi medici e personale sanitario LGBTI continuiamo ad essere discriminati come malati di mente.
 
In Italia, nonostante dal 2020 si sia licenziato addirittura la depsichiatrizzazione del transgenderismo con ICD-11, siccome usiamo ancora ICD-9CM, di fatto il SSN considera anche l'omosessualità/bisessualità una malattia mentale!
 
Senza parlare delle Mutilazioni Genitali ai Neonati Intersex, delle Terapie Riparative ancora permesse o della diffusa Omofobia Sanitaria, che vede i peggiori nemici dei nostri diritti civili proprio nei medici leader dei movimenti omo-bi-lesbo-transfobici.
 
La Formazione Sanitaria è svolta in Salute e Medicina di Genere LGBTI solo da pochi volontari che ci chiedono corsi ECM come ultimamente è accaduto per la Salute Mentale di Grosseto e di Rimini.
 
Il silenzio uccide o istiga al suicidio, anche attraverso l'uso di ICD-9 CM o l'assenza di Protocolli sanitari scritti e dell'obbligo di formazione nelle facoltà sanitarie e nelle ASL.
 
Timidi passi quest'anno li registriamo grazie alla associazione di pediatri ACP, vedi foto, ma non bastano.
 
Vogliamo subito l'ICD-11 in Italia!
Il Ministro della Salute ci ascolti e promulghi i relativi obblighi e divieti sulla base delle conoscenze scientifiche sanitarie e civili da noi proposte.
 
Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps
17 maggio 2021
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