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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Lettere al Direttore

Fatta l’Osteopatia ora tocca agli osteopati!

di Federico Claudio Franscini
4 ottobre - Gentile Direttore,
l’Associazione da noi rappresentata plaude, ovviamente, al primo DPR istitutivo della professione sanitaria di osteopata in attuazione parziale della legge 3/2018. Nel fondamentale riferimento alla medesima norma identificativa, l’iter istitutivo della nuova disciplina sanitaria prevede in successione l’individuazione dei criteri dell’esperienza professionale e dell’equipollenza dei titoli di studio ai fini dell’abilitazione di alcune migliaia di professionisti, dopodiché l’istituzione del corso di studi universitario in osteopatia.
 
Indipendentemente dall’importanza di seguire letteralmente l’iter sancito dalla legge 3/2018, art. 7, rischio ricorsi e annullamenti, appare fondamentale dare immediata risposta a tutti gli osteopati italiani che, fatta la legge, non sanno ancora in che termini potranno essere riconosciuti. Per giunta, oltre alle incertezze e alle gravi precarietà degli operatori, soprattutto il rischio di fenomeni di abusivismo ai danni della sicurezza dei pazienti dovrebbe spingere il legislatore a dettare subito i criteri dell’esperienza professionale e della competenza acquisita al fine delle iscrizioni al nuovo Albo degli osteopati. Da parte nostra, riteniamo che una rappresentanza professionale debba porsi il problema del riconoscimento dei suoi iscritti ancor prima della formazione dei futuri operatori.
 
Formazione ridotta, peraltro, a una durata triennale che non trova alcuna corrispondenza a norme e prassi internazionali. Norme, queste ultime, curiosamente sottoscritte anche da alcuni rappresentanti degli osteopati la cui fretta di contraddirle non riscontra affatto la nostra condivisione.
 
Federico Claudio Franscini
Segretario/Tesoriere Adoe
4 ottobre 2021
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