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QS Edizioni - mercoledì 8 maggio 2024

Regioni e Asl - Provincia Autonoma di Trento

Carenza infermieri. Ordini e sindacati: “Prossime politiche di assunzioni decisive, o erogare le prestazioni diventerà un grande problema”

di Endrius Salvalaggio 
immagine 10 aprile - Attese nel prossimo futuro oltre 150 uscite di infermieri dal Ssr ogni anno. Pedrotti (Opi): “I dati parlano chiaro: non ci sono altre strade se non quella di vere politiche di assunzione”. Hoffer (Nursing Up): “La politica deve farsi carico delle evidenze e decidere cosa fare per rendere attrattiva la Provincia”. Varagone (Uil Fpl Sanità): “Non possiamo giocare con i numeri, ognuno deve fare la propria parte o sarà un grande problema erogare i servizi”. DATI OPI
È riconosciuto ed i dati sono ufficiali, gli infermieri che andranno in pensione nei prossimi 10 anni nella Provincia autonoma di Trento saranno 1300 con una media di 130 all’anno, comprese di 30-40 dimissioni volontarie che fino ad ora ci sono state e che, ne sono convinti i sindacati, potrebbero addirittura aumentare. Sugli infermieri quiescenti sono dati forniti dal presidente dell’Ordine provinciale delle Professioni infermieristiche (Opi), Daniel Pedrotti. Alle sue preoccupazioni, si uniscono quelle dei sindacati di settore.

“Nell’ultima tornata, le nuove domande in scienze infermieristiche all’università di Trento non hanno neanche coperto i posti previsti”, evidenzia il coordinatore Nursing up Provincia Trento, Cesare Hoffer. “Infatti, sono stati coperti 174 posti su 180, con una risaputa percentuale di abbandono pari al 25 per cento. Su questa ed inconvertibile realtà ci sono poi le dimissioni ed i pensionamenti, che si aggirano totale di 130 infermieri all’anno, se vogliamo essere ottimisti”.

Non c’è molto spazio alle interpretazioni, per Cesare Hoffer. Davanti a numeri così importanti, il futuro della sanità - senza chi la può erogare - comporterà senza alcun dubbio problemi di rilievo sulle prestazioni. “Ora siamo ad un bivio – dice il coordinatore Nursing up Provincia Trento - se non si imbocca la strada giusta per un vero e reale percorso di attrattività, si rischia di arrivare ad un punto di non ritorno nella sanità. È il tempo di decidere, cosa vogliamo fare per rendere attrattiva questa Provincia partendo dalle politiche di sostegno”.

Anche il segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino, Giuseppe Varagone, sollecita interventi decisivi sul fronte del personale, contestando, peraltro, i dati sulla carenza all’interno dell’Apss recentemente citati dal Direttore Generale Antonio Ferro. “Secondo le informazioni fornite dal Direttore Ferro – dice Varagone – siamo in presenza addirittura di un aumento di personale con un più 12 per cento presente in azienda. Niente di più inesatto se solo prendiamo come punto di partenza il fatto che da quel calcolo non sono stati decurtate le aspettative, assenze per la Legge 104, assenza per malattie, esoneri da turni e molto altro ancora”.

“Secondo le nostre stime – riferisce il segretario della Uil Fpl Sanità - non solo non siamo in positivo ma siamo in vera emergenza di personale medico, sanitario, Oss ed amministrativo. Assenze che stanno pesando ospedali in primis di Trento e Rovereto. Basta accedere in qualsiasi Unità Operativa per rendersene conto”.

In merito, Quotidiano Sanità ha contattato la Provincia Autonoma per chiedere chiarimenti, di cui daremo conto una volta forniti.

Endrius Salvalaggio
10 aprile 2024
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