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QS Edizioni - domenica 28 aprile 2024

M5S: “Passa una legge codarda e sbagliata”

30 novembre - “Oggi si è persa l'occasione di correggere alcune strutture del nostro sistema sanitario. Non è stata approvata una riforma della sanità, ma un proseguo degli errori del passato. Purtroppo con questa (non) riforma i cittadini continueranno a trovarsi senza medici di base, con liste d'attesa lunghissime, e quindi dovranno ricorrere al privato per farsi curare. Abbiamo provato in tutti i modi a far capire alla maggioranza quali fossero gli errori inseriti in questa legge: purtroppo passa oggi una legge piena di parole sbagliate”. Questo il commento, dai social, del Movimento 5 Stelle Lombardia in merito all’approvazione della riforma sanitaria regionale.

 
In un precedente post il M5S, dichiarando voto contrario, aveva parlato di “una legge sbagliata, che non farà che aggravare i problemi che già esistono. Era l’occasione storica per fare la cosa giusta. Oggi non stiamo votando una riforma, ma un proseguo degli errori del passato. Perché il centrodestra non ha il coraggio di ammettere il vostro fallimento alla prova dei fatti. Oggi si conclude una maratona, dove a correre sono state però solamente le minoranze. Per questo siamo orgogliosi di ogni momento, di ogni parola pronunciata. Perché spesi nel tentativo di rimediare agli errori commessi dal centrodestra. Il M5S ha presentato tre proposte di legge e oltre 4mila emendamenti. Volevamo sentire la maggioranza difendere punto per punto, articolo per articolo questo disegno di legge. Loro hanno solo ascoltato, raramente e distrattamente, senza purtroppo mai entrare nel merito. Dovevano spiegarci, ad esempio, perché nel loro modello pubblico e privato devono avere stessi diritti e doveri, ma non le stesse remunerazioni”.

“La maggioranza - conclude il M5S Lombardia - si vanta della possibilità di aver introdotto la possibilità di scegliere fra pubblico e privato, non si tratta di una libera scelta piuttosto di un’alternativa a pagamento. Volevamo capire come accorciare le liste d’attesa, ma da chi inadeguatamente amministra questa Regione abbiamo avuto solo silenzio”.

 
30 novembre 2021
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