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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Colecistectomie laparoscopiche: proporzione di interventi con degenza post-operatoria entro 4 giorni (media nazionale esiti 57,74%)

2 maggio - L’intervento di colecistectomia può essere effettuato in laparoscopia o a cielo aperto (laparotomia), ma nei casi non complicati è la colecistectomia per via laparoscopica ad essere considerata il “gold standard”. Non c’è, comunque, una significativa differenza in mortalità o complicanze tra tecnica laparoscopica e laparotomica. La prima è tuttavia associata a una degenza ospedaliera e a una convalescenza significativamente più brevi rispetto al classico intervento a cielo aperto. Secondo la letteratura medica, la degenza post-operatoria dopo colecistectomia laparoscopica è in generale compresa tra 3 e 5 giorni. La “Degenza post-operatoria entro 4 giorni” è dunque un indicatore corretto per verificare la buona performance delle strutture. Essendo calcolati sulla base delle informazioni desunte dalla scheda di dimissione ospedaliera in cui solo raramente viene segnalato il doppio intervento, questi indicatori non possono tener conto dell’eventuale conversione dall’intervento laparoscopico a quello laparotomico. Infine, poiché in letteratura è noto che esiste un’eterogeneità di offerta degli interventi effettuati in laparoscopia tra strutture e popolazioni, dovuta in parte a fattori come l’età, la gravità della colelitiasi o le comorbidità dei pazienti, viene definito l’indicatore “Proporzione di colecistectomie laparoscopiche” che misura la proporzione di interventi effettuati in laparoscopia. Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparoscopiche >85.

Fatta eccezione per due ospedali liguri e per la struttura di Aosta, tutte le realtà osservate nelle regioni del Nord Ovest presentano per questo indicatore dati statisticamente certi. Insomma o buoni o cattivi. Senza incertezze.

In Piemonte gli esiti più favorevoli se li aggiudica la clinica Villa Maria Pia Hospital di Torino (96%) tallonata dalla clinica I Cedri a Fara Novarese (95,2%). Sempre con esiti superiori al 90% ci sono la clinica Koelliker di Torino (93,5%), l’Ospedale Maggiore a Chieri (90,3%) e quello della Carità a Novara (90,1%). Nel gruppo con le performance meno appropriate in testa troviamo l’Ospedale S. Croce di Moncalieri (14,9%) seguito dal presidio San Cottolengo a Torino (15,4%). Ci sono poi l’Ospedale S. Spirito di Bra (21,8%) e quello degli Infermi a Rivoli (26,7%). Chiude l’Ospedale M. Vittoria di Torino (34,9%).

L’ospedale U. Parini in Valle d'Aosta si attesta su una percentuale lievemente inferiore alla media 54,8%

Ottime perfomance sono state raggiunte anche dalle strutture della Lombardia: la più alta proporzione di interventi realizzata con degenza entro i 4 giorni è stata osservata nella clinica S. Maria a Castellanza (95,3%), seguita a strettissimo giro dal Policlinico S. Marco a Osio Sotto (95,1%). Ottime perfomance anche alla clinica Castelli di Bergamo (93,3%) e agli Istituti Clinici Zucchi di Monza (93%) e nell’Istituto Clinico Humanitas a Rozzano (92,2%)
Performance decisamente lontane dalla media italiana si registrano all’Ospedale Maggiore di Lodi (5,5%). Nel gruppo delle cinque strutture con le peggiori performance in Lombardia ci sono l’ospedale Treviglio e Caravaggio a Treviglio (14,4%), l’Ospedale Di Circolo a Busto Arsizio (14,9%) e quello Civile di Sondrio (17%). In quint’ultima posizione si posiziona infine all’Ospedale F.B.F Oftalmico a Milano (21,6%).

Sono solo sei le strutture della Liguria sotto la lente degli analisti. Guida la rosa delle strutture della Liguria con performance appropriate l’Ospedale di La Spezia (75%). In seconda e terza posizione si collocano l’Ao S. Martino (71,6%) e il Galliera di Genova (67,1%). Al quarto posto c’è poi l’Ospedale S. Corona di Pietra Ligure (63,9%). Lontani dall’appropriatezza gli Ospedali Riuniti Leonardi a Lavagna (7,5%) e l’Ospedale Villa Scassi di Genova (14,6%).
 
2 maggio 2012
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