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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata: mortalità a 30 giorni dal ricovero

24 maggio - La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) rappresenta una delle cause più importanti di mortalità e morbosità nei paesi industrializzati; è ritenuta attualmente la quarta causa di morte nel mondo e si prevede che raggiungerà il terzo posto nell’anno 2020. Le riacutizzazioni della malattia sono associate ad un aumento delle ospedalizzazioni e della mortalità. L’indicatore prende in considerazione la mortalità a breve termine nel caso di ospedalizzazione per riacutizzazione della Bpco e valuta l’esito a partire dalla data di primo accesso del paziente in ospedale e implica la valutazione non della qualità dell’assistenza, ma dell’appropriatezza ed efficacia del processo assistenziale. Il valore dell’indicatore può variare e può essere causato dalla eterogenea distribuzione, dovuta al case mix, di diversi fattori di rischio come ad esempio età, genere, condizioni di salute del paziente. Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per Bpco riacutizzata > 100. (media esiti Italia 6,87%) 
 
Per questo indicatore tutte le strutture sotto i riflettori presentano esiti con il “beneficio d’inventario”. La medaglia d’oro la conquista l’Umbria con il 3,5% dell’Ospedale S.M. della Stella a Orvieto, la maglia nera l’Abruzzo con l’Ospedale S. Salvatore a L’Aquila (9,2%).
In Umbria due strutture hanno esiti favorevoli: l’Ospedale Città di Castello (4,7%), e l’Ao di Perugia (5,9%). Di poco superiore alla media italiana troviamo l’Ospedale S. G. Battista di Foligno (7%).
Nelle Marche gli esiti più favorevoli sono di appannaggio degli Ospedali Riuniti di Jesi (3,7%), seguiti da quelli di due strutture di Ancona: l’Inrca (4,1%) e il Presidio Ospedaliero Umberto I (4,7%). Esiti inferiori alla media italiana anche all’Ospedale Gen.le Provinciale di Macerata ( 5,4%). Tre strutture invece superano lì asticella della media nazionale: l’Ospedale S. Croce di Fano (8,6%), l’Ao S. Salvatore di Pesaro (8,3%) e il Mazzoni di Ascoli Piceno (7,5%.)
In Abruzzo solo l’Ospedale Civile Spirito Santo di Pescara presenta esiti sfavorevoli (8,2%), mentre l’Ospedale Mazzini di Teramo presenta esiti favorevoli con un tasso di mortalità del 4,5%.
Lo SS Annunziata di Chieti si attesta sul 5,7%.
24 maggio 2012
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