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QS Edizioni - martedì 14 maggio 2024

Ass. Luca Coscioni: “Finalmente il Lazio si adegua alle altre Regioni”

12 giugno - “Finalmente la Regione Lazio si adegua a tutte le altre Regioni in merito ai criteri di autorizzazione dei centri di fecondazione assistita, come reso noto in una comunicazione del Presidente Zingaretti. Ci sono voluti ben 9 anni per mettersi alla pari con il resto di Italia”. Lo sottolinea in una nota l’Associazione Luca Coscioni.
 
“C’è da precisare – prosegue la nota - che non erano i centri di PMA fuori legge, tant’è che si erano comunque accreditati presso il Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita, bensì l’amministrazione regionale inadempiente. Un vero primato dell’illegalità delle istituzioni a danno di pazienti e operatori”.
 
“Ora – specifica l’Associazione - la Regione sarà costretta a fare quei  controlli che avrebbero potuto evitare quello che è accaduto al San Filippo Neri, dove un anno fa vennero distrutti 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale a causa di un incidente all’impianto di azoto liquido. Nella scorsa legislatura i consiglieri regionali radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita, con la collaborazione dell'avvocato Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, avevano presentato interrogazioni urgenti sull'immobilità della Regione che non procedeva alle autorizzazioni ai centri a Renata Polverini, senza mai ricevere una risposta. La paradossale situazione in cui erano costretti gli operatori della fecondazione assistita del Lazio emergeva chiaramente andando sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità, nella sezione "Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita", in cui, selezionando la regione Lazio, appariva in sovraimpressione la situazione di mancata autorizzazione - unica in Italia - delle strutture laziali”.
12 giugno 2013
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