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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Saccardi: “Attuale Codice Rosa non basta. Per liberare le donne dai loro carnefici serve una rete sociosanitaria”

5 agosto - Il Codice Rosa della Toscana dedicato alle persone vittime di maltrattamenti che si rivolgono ai pronto soccorso “ha fatto scuola” ed è “divenuto patrimonio di tutto il paese”, ma “deve diventare sempre di più un percorso di tipo sociosanitario per far seguire all'accoglienza immediata al Pronto soccorso anche la fase sociale di accompagnamento dentro la società, per offrire alle donne un sostegno di tipo abitativo, psicologico, e anche economico, nel momento in cui decidono di allontanarsi dal luogo in cui subiscono violenza e di denunciare il proprio aguzzino”. Ad affermarlo, in una nota, l’assessore alla Salute della Toscana, Stefania Saccardi.

Per Saccardi “quello che come istituzioni abbiamo l'obbligo di garantire alle donne è una rete di protezione vera, non solo di tipo sanitario, ma anche nel 'dopo', per tutto il tempo della durata del processo. Per questo ha grande importanza quanto annunciato dal presidente Rossi: investire di più e aumentare le risorse della Regione Toscana ai centri antiviolenza, perché alla fine è questa la base della vera rete di protezione che può consentire alle donne di liberarsi del proprio maltrattante e di essere autonome e sostenute nei tempi necessari a celebrare i processo. Altrimenti il rischio è che, nella condizione di insicurezza e fragilità in cui si trovano, alla fine tornino dal loro 'carnefice'”.
5 agosto 2016
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