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QS Edizioni - lunedì 6 maggio 2024

Regioni e Asl

Muore neonato a Messina. Inviati i Nas

immagine 1 agosto - I Nas dovranno verificare se, considerato il peso, la settimana di vita del bambino e la percentuale media di sopravvivenza dei prematuri, le circostanze del decesso siano "riconducibili ad infezione nosocomilae, omessa sorveglianza del neonato o altri fattori causali”.
Aveva solo 27 giorni ed è morto domenica scorsa all’ospedale di Messina in circostanze da chiarire, tanto da indurre i familiari a sporgere denuncia alla competente Procura della Repubblica e da indurre la commissione parlamentare di Inchiesta sugli errori in sanità ad mobilitare i Nas “affinché il personale del competente nucleo territoriale possa esperire primi, immediati accertamenti informativi, ed eventuali conseguenti acquisizioni documentali di natura medico-legale”, ha spiegato Antonio Palagiano, presidente della Commissione.

Palagiano ha inoltre riferito che “con il ministro Balduzzi, incontrato oggi personalmente, abbiamo stabilito che seguiremo attentamente, nel rispetto delle proprie competenze, l'evoluzione del caso, per evitare che eventuali responsabilità organizzative o infezioni nosocomiali possano mettere a rischio la vita di altri piccoli degenti”.
In particolare il Comando del Nucleo dei Nas, dovrà verificare se, in relazione al peso accertato, alla settimana di vita del bambino ed alla connessa percentuale media di sopravvivenza dei prematuri, le circostanze del decesso possano risultare riconducibili ad infezione nosocomiale, ad omessa sorveglianza del neonato o ad altri fattori causali.

“Con firma odierna di un protocollo d'intesa con i Nas, e con altre iniziative in corso di elaborazione – spiega in conclusione Palagiano -, la Commissione, senza tralasciare il filone di inchiesta sui disavanzi sanitari, e senza pregiudizio per l'attività investigativa della magistratura, intende rafforzare e rilanciare il proprio ruolo istituzionale sul tema cruciale degli errori in campo sanitario, intervenendo con immediatezza nei casi ritenuti necessari ed acquisendo, laddove possibile, qualificati elementi di merito per cercare di comprendere il contesto in cui il presunto errore tende a manifestarsi e indurre conseguenti iniziative di prevenzione”.
 
1 agosto 2012
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