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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Regioni e Asl

Puglia: continua lo scontro Regione-Governo

immagine 3 agosto - Nuova puntata della querelle che vede impegnate la Puglia da un lato e l’esecutivo dell’altro per i conti della sanità. Vendola si appella a Napolitano, Fitto è convinto che anche nel 2010 la regione sforerà il Patto di stabilità.
 
Il presidente della Puglia, Nichi Vendola, ieri è tornato sulla questione “Piano di rientro dal deficit sanitario” scrivendo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per informarlo dello stop imposto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al piano di rientro. Per il governatore la decisione del Tesoro è inspiegabile poiché, a suo dire, il piano di rientro dal deficit sanitario ha avuto l’ok dei tecnici dei due ministeri interessati, oltre a quello guidato da Tremonti, anche la Salute retto da Ferruccio Fazio.
 
La lettera partita da Bari ha avuto come destinatari oltre al Colle, Palazzo Chigi dunque Silvio Berlusconi, e via Parigi, ovvero Vasco Errani presidente della Conferenza delle Regioni.
L’obiettivo di Vendola è chiaro: portare al più alto livello di attenzione la vicenda riguardante la mancata approvazione del Piano di rientro sanitario e quindi ottenere dal Consiglio dei ministri di domani un decreto che consenta di riaprire i termini della presentazione del piano di rientro. Il varo del piano è infatti un adempimento indispensabile per far giungere nelle casse della Puglia i circa 500 milioni di euro bloccati a Roma, quale sanzione inflitta per la violazione del Patto di stabilità.
 
Per Vendola l’atto di Tremonti è “gravissimo” ed è stato determinato dalla sola volontà di giungere al commissariamento della sanità pugliese. “Con i conti in equilibrio economico-finanziario certificati dal Ministero dell’economia e con un piano di rientro che non aumentava le tasse – ha aggiunto il Governatore –, posso dire che erano le nostre virtù a preoccupare i nostri avversari e non i nostri vizi. È in atto un attacco proditorio alla Puglia, ispirato da quei traditori della patria che con i loro comportamenti spregevoli pensano di poter lacerare il tessuto economico-sociale pugliese e fare una specie di infinita campagna elettorale”.
 
La risposta del Governo non si è fatta attendere. E dalla bocca di Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni ma sopratutto ex Governatore della Puglia (sconfitto proprio da Vendola nel 2005), è uscito un commento che lascia ben pochi margini di trattativa: “Apprendiamo che il presidente della Regione Puglia, Vendola, annovera tra le sue virtù: aver sforato il Patto di Stabilità interno 3 anni su 4 dal 2006 al 2009; aver ‘fabbricato’ una media di 400 milioni di euro all’anno di deficit nei conti della sanità per un totale di oltre un miliardo di euro in 5 anni; aver imposto ai cittadini pugliesi 700 milioni di euro di tasse regionali aggiuntive”'.
“Senza falsa modestia – insiste Fitto – il Presidente avrebbe potuto anche aggiungere che a metà 2010 il deficit nei conti della sanità pugliese non è lontano da quello dell’intero 2009 e che, in base alle proiezioni, è quasi certo lo sforamento del Patto di Stabilità anche nel 2010.
Saremmo ben lieti di essere smentiti su questi numeri – aggiunge Fitto – ma è stata la stessa Regione a fornirli.
Ne deriva che per il Presidente Vendola il confine tra vizio e virtù dev’essere molto labile.
E se queste sono le virtù non osiamo immaginare quali possano essere i vizi...”.

 
S.S. 
3 agosto 2010
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