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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Regioni e Asl

Lombardia. Bresciani lancia l'allarme: "Troppe denunce per malpractice" 

immagine 26 settembre - E propone di aprire un tavolo con tutti i soggetti coinvolti. Al centro: il rapporto tra medici, istituzioni, mondo della giustizia e mondo assicurativo. Il numero di richieste di risarcimento è in leggero calo ma sono comunque cresciuti gli importi: in cinque anni si è passati da una media di circa 23.000 euro a 40.000 euro. 
Un tavolo per affrontare la questione del crescente fenomeno delle denunce per presunti casi di malpractice. E' la proposta lanciata dall'assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani nel suo intervento al convegno, organizzato dagli Ordini professionali degli avvocati e dei medici di Milano, su 'Le prospettive del giudizio in sanità', al Palazzo di Giustizia di Milano.
 
In Lombardia - a differenza di altre realtà in Italia - i dati parlano di un leggero decremento delle richieste di risarcimento (da 2.191 del 2010 a 2.114 del 2011 ossia -7,7 per cento), ma sono comunque cresciuti gli importi: in cinque anni si è passati da una media di circa 23.000 euro a 40.000 euro. I settori maggiormente interessati sono quelli ortopedico-traumatico (15,6 per cento), pronto soccorso (12 per cento), chirurgia generale (9,2 per cento), ginecologia (8,5 per cento).
 
"Regione Lombardia - ha aggiunto Bresciani - si distingue a livello nazionale ed europeo per l'attenzione che ha nei confronti del paziente a 360 gradi e per l'impegno costante  nel monitorare e raccogliere tutti i dati relativi al risk management in sanità, con la mappatura dei rischi e degli eventi sentinella. Abbiamo avviato una serie di procedure innovative per gestire al meglio le problematiche medico-legali, prevedendo anche momenti di formazione rivolta in particolare a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro".
"E' fondamentale - ha aggiunto Bresciani - soprattutto in chirurgia, sfruttare maggiormente e implementare protocolli operativi volti a migliorare la qualità e la sicurezza degli interventi".
 
Sullo scenario più generale della sanità lombarda Bresciani ha ricordato come il 17 per cento dei residenti in Lombardia non si rivolga mai al servizio sanitario. D'altro canto, ci sono 5,45 milioni di accessi all'anno all'area degli acuti e 2,65 milioni di pazienti cronici. "La sfida per affrontare la cronicità - ha sottolineato Bresciani - è dare più forza alla medicina del territorio". Il 70 per cento dei costi viene sostenuto infatti negli ultimi 10 anni della vita delle persone. Di questi 2,65 milioni di cronici, 1,5 ha una sola patologia, 0,7 milioni hanno due patologie, con un costo che si raddoppia per ogni patologia di cui si soffre.
 
Il costo pro capite medio per questi pazienti è di 2.460 euro all'anno, il 48 per cento di questa somma è dovuto a ricoveri ospedalieri. "Per questo - è stata la conclusione di Bresciani - è necessario controllare di più la stabilità dei pazienti cronici sul territorio. Noi lo stiamo facendo, anche con alcune sperimentazioni legate alla teletrasmissione dei dati. La strada da seguire è quella della tecnologia".
26 settembre 2012
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