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QS Edizioni - giovedì 9 maggio 2024

Regioni e Asl

DL Pnrr. Todde: “Drastico ridimensionamento delle risorse è un attacco alla salute dei cittadini”

di Elisabetta Caredda
immagine 9 aprile - La presidente spiega che in sede di Conferenza delle Regioni è stato chiesto al Governo un impegno formale per l’eliminazione del definanziamento o di prevedere in alternativa il reintegro dei fondi.  “Siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale. La salute dei cittadini e delle cittadine non può essere messa in pausa. Farò tutto ciò che è in mio potere per combattere questa decisione e assicurarmi che la voce dei sardi venga ascoltata”
“Il drastico ridimensionamento dei fondi del PNRR destinati alla sanità pubblica, voluto e annunciato dal governo Meloni, non rappresenta solo un taglio di bilancio, ma è un vero e proprio attacco alla salute dei cittadini sardi e di tutta l'Italia”. A dirlo la neo presidente della Giunta Alessandra Todde, intervenendo, negli scorsi giorni, sul ridimensionamento dei fondi del Pnrr destinati alla sanità pubblica così come sarebbe previsto nella revisione del Ministro Fitto. Ridimensionamento che si riflette anche sulla Sardegna, riscontrato anche dalla ‘memoria’ sul Dl Pnrr eseguita dalla Corte dei Conti ed accennata dal senatore Silvio Lai (PD).

“Mentre siamo al lavoro per costruire la squadra di governo della nostra Sardegna – comunica la governatrice - e dare le prime risposte alle moltissime priorità che abbiamo il compito di affrontare, non posso restare in silenzio di fronte a una decisione che colpisce duramente la Sardegna e le altre regioni d’Italia”.

“Con una riduzione – spiega il presidente della Regione Saredgna - di quasi 1,2 miliardi di euro dal PNRR, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, e un conseguente taglio della spesa sulla salute in rapporto al PIL, assistiamo a una manovra che mette a rischio la capacità di garantire i servizi sanitari pubblici essenziali alla nostra popolazione. Servirebbero, a livello nazionale, 11 miliardi in più all’anno per tornare ai livelli del 2008 e invece anche per i prossimi due anni non sono previsti aumenti percentuali del rapporto tra spesa nella sanità pubblica e PIL. E questo in un Paese come l’Italia dove già si spende, sempre in rapporto al PIL, circa la metà di quanto viene speso per la sanità in Francia e Germania”.

“Si compromette così non solo il presente ma anche il futuro del sistema sanitario – evidenzia Todde -, e proprio in un momento in cui sarebbe necessario e urgente rafforzarlo, visto anche il richiamo della ragioneria di Stato a rendere indisponibili le risorse preordinate all'entrata in vigore delle nuove tariffe e quelle per l'aggiornamento dei Lea - pari a 631 milioni di euro per l'anno 2024 e a 781 milioni di euro a decorrere dal 2025 -, che sino ad ora erano state utilizzate per coprire altre inefficienze delle sanità regionali, fino a quando non si garantirà l'effettivo utilizzo delle stesse per le finalità indicate dalle norme. In sede di Conferenza delle Regioni è stato chiesto al governo un impegno formale per l’eliminazione del definanziamento o di prevedere in alternativa il reintegro dei fondi, dichiarandosi pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale se tali richieste dovessero rimanere inascoltate”.

“La salute dei cittadini e delle cittadine non può essere messa in pausa – conclude Todde -. Deve essere garantita nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione. Non accetterò passivamente questa decisione. Chiedo al governo di riconsiderare le proprie priorità e di mettere la salute dei cittadini al primo posto. Farò tutto ciò che è in mio potere per combattere questa decisione e assicurarmi che la voce dei sardi venga ascoltata”.

Elisabetta Caredda
9 aprile 2024
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