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QS Edizioni - martedì 14 maggio 2024

Regioni e Asl

Lazio: raccolta di firme contro riforma dei Consultori

immagine 13 settembre - Si terrà domani presso l’Ospedale San Camillo di Roma, alle ore 9:00, un convegno sulla polemica sorta in merito alla riforma dei Consultori proposta dal consigliere Pdl della Regione Lazio, Olimpia Tarzia (fondatrice del movimento ‘pro-life’), contro cui è partita anche una raccolta firme tra i cittadini.
La riforma dell’on.le Tarzia “non fa che snaturare alle fondamenta il ruolo stesso dei Consultori, i compiti loro assegnati, le qualità e quantità di risposte che ogni donna che si rivolge ad un Consultorio si aspetta”. Queste l'opionone della segretaria regionale Uil Roma e Lazio, Rosella Giangrazi, che domani interverrà al San Camillo insieme, tra gli altri, Maura Cossutta, delegato per l’Ospedale culturalmente competente (Aoscf); Giovanni Ascone, direttore ufficio X Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute; Angela Spinelli, direttore reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell'Iss; e Pina Adorno, presidente Consulta dei Consultori.
Per la sindacalista quello di Tarzia è una “legge ideologica che limita fortemente la capacità delle donne di agire per ottenere l’applicazione delle leggi dello Stato Italiano, tra cui la 194”.
I punti salienti che hanno scatenato la feroce critica, sono: “l’istituzione dell’embrione come figura titolare di diritti, a scapito della donna”, e ancora, “prevedere lo stanziamento di cospicue somme a favore di strutture private e/o Movimenti per la vita (di cui l’on.le Tarzia è referente) a danno dei Consultori pubblici”, infine “lo svuotamento, in modo subdolo ma nei fatti, di una parte della legge 194 (nello specifico quella sulla Ivg) attraverso la colpevolizzazione delle donne che, drammaticamente, decidano di farvi ricorso”, ha spiegato Giangrazi. Per la sindacalista, sarebbe bastato che i firmatari di questa riforma si fossero impegnati, all’interno della legge già esistente, a “migliorare questo aspetto aiutando le donne in un momento drammatico della loro vita”.
Giangrazi ha poi concluso spiegando che sarebbe stato diverso e “ci avrebbe visto alleate”, se si fosse proposta una campagna di sensibilizzazione e educazione delle giovani e dei giovani, “dove si trasmettano alle nostre ragazze e ragazzi non solo tutti gli elementi per una maternità e una paternità consapevoli, ma anche quelli che educano al rispetto di sé e dell’altro”.

G.R.
 
13 settembre 2010
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