Anche il 2012 ha fatto registrare un ulteriore aumento delle donazioni di sangue e plasma in Toscana. I numeri, che collocano la Toscana al terzo posto tra le regioni e prima tra le grandi regioni, parlano chiaro e confermano il trend positivo che dura ormai da molti anni. Rispetto al 2011, nel 2012 le donazioni totali sono aumentate di 2.224 unità, pari a un incremento dell’1%: 245.525 nel 2011, 247.749 nel 2012. Particolarmente consistente l’aumento delle plasmaferesi, cresciute del 5%: 55.054 nel 2011, 57.799 nel 2012.
Il plasma consegnato all’industria per la produzione di farmaci plasmaderivati è passato dai 68.954 kg del 2011 ai 72.930 del 2012, con un incremento del 6%. In particolare, il plasma di tipo A: 27.629 kg nel 2011, 29.682 nel 2012; plasma di tipo B: 41.320 nel 2011, 43.248 nel 2012. Nel 2012 il sistema trasfusionale toscano non ha prodotto plasma di tipo C, il che significa che ha saputo mantenere e consolidare un ottimo livello di qualità.
Il plasma di tipo A, infatti, ha caratteristiche superiori e dà migliore resa di prodotti farmaceutici, ed è ottenuto direttamente da donazione di plasma tramite aferesi e congelato entro 6 ore dal prelievo. Il plasma di tipo B è ottenuto dalla donazione di sangue intero e dalla sua successiva scomposizione nei vari prodotti con congelamento entro 6 ore dal prelievo. Il plasma di tipo C, infine, è ottenuto dalla donazione di sangue intero e successiva scomposizione nei vari prodotti, ma congelato oltre le 6 ore dal prelievo e quindi con rese di prodotti molto basse. La Toscana è l’unica regione ad aver azzerato la produzione di plasma di tipo C.
“I numeri dell’anno che si è chiuso da poco - ha commentato
Simona Carli, responsabile del Centro Sangue della Regione Toscana - ci permettono di guardare al futuro con ottimismo e di programmare ulteriori miglioramenti organizzativi, sia sul piano quantitativo che, soprattutto, sul piano qualitativo. È evidente che questi risultati sono stati possibili per il lavoro sinergico di tutte le componenti del Sistema sangue della Toscana, che hanno saputo dare un contributo di idee e di proposte, mettendo al servizio della sanità della nostra regione la propria professionalità (il riferimento è a tutto il personale dei servizi trasfusionali), il proprio entusiasmo e la forte motivazione etica - ha concluso - e qui naturalmente il pensiero va ai donatori e alle associazioni che hanno saputo coordinarli, in uno sforzo di programmazione che sta dando grandi risultati e che ci permetterà di affrontare con ottimismo le sfide che ci attendono”.