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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Regioni e Asl

Piani di rientro. Cgil: “Uscire dalla logica di quelli attuali fatti di tasse e ticket"

immagine 1 marzo - Il sindacato ha elaborato un dossier sulle ultime verifiche per le Regioni in Piano di rientro e il giudizio non è positivo. “Ancora una volta, seppure l’utilità dei piani per evitare il default sia fuori discussione, la riduzione dei disavanzi  è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari”. IL DOSSIER CGIL.
Le ultime verifiche dimostrano ancora una volta che seppure l’utilità dei piani di rientro per evitare il default sia stata fuori discussione la riduzione dei disavanzi operata in queste regioni è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari che hanno colpito cittadini e lavoratori”. Questo il giudizio della Cgil riguardo agli esiti delle verifiche per le Regioni in piano di rientro.
 
Per il sindacato occorre invertire la rotta. “La via maestra del risanamento economico, come dimostrano le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato”.
 
“Infine, - sottolinea la Cgil - considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione diventa … impossibile”.
1 marzo 2013
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