“So bene che la condizione imprescindibile affinché ogni punto di questo programma sia realizzabile è affrontare e risolvere il grande tema della sanità, per chiudere la stagione dei tagli e riaffermare il diritto alla salute di ogni cittadino.Con la nomina a commissario per la sanità inizia il lavoro per dare al Lazio un modello di sanità, a partire da una Legge Quadro che vogliamo scrivere insieme a chi nella sanità opera quotidianamente”. Il presidente della Regione,
Nicola Zingaretti, nel suo
discorso in Consiglio regionale ha voluto spiegare così sua “rivoluzione” basata su due grandi obiettivi.
“Primo: lotta senza quartiere agli sprechi, alle irregolarità e alle ruberie, rendendo pubblici tutti i dati di bilancio, costruendo un efficace e oggettivo sistema di valutazione della gestione finanziaria e della qualità delle cure, tutto sotto gli occhi dei cittadini, e liberando il sistema delle nomine dal controllo della politica affidando la selezione dei migliori curricula ad una commissione esterna, per la quale, come annunciato, firmeremo a breve un protocollo con l’Agenas”, ha detto.
“Secondo: un nuovo sistema di sanità territoriale, per riportare l’assistenza e le cure vicino ai cittadini e affrontare lo squilibrio che oggi caratterizza il rapporto tra Roma e le province. È possibile farlo, perché è dimostrato che un sistema del genere a regime costa una percentuale minima del bilancio regionale e produce immensi risparmi decongestionando gli ospedali - ha proseguito - Lo faremo mettendo in rete le centinaia di studi medici associati presenti nella nostra regione, e aprendo già nei prossimi mesi le prime Case della Salute, presidi ospedalieri del territorio attivi come punti di primo soccorso e cure rapide, centri specialistici e di analisi, porte di accesso ai servizi socio sanitari”.
Zingaretti ha poi sottolineato l’intenzione di “andare fino in fondo” su questi obiettivi, “perché in gioco ci sono le persone e le loro vite. E perché siamo convinti che sia questa l’unica via da percorrere per il risanamento, l’azzeramento del deficit e la chiusura della stagione commissariale”.
“Per questo - ha concluso - confermo la richiesta al governo di rivedere i criteri del piano di rientro: la sanità non può più vivere chiusa nella gabbia di parametri finanziari che non risolvono i problemi di bilancio e pregiudicano l’accesso ai percorsi di cura sui territori”.