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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Regioni e Asl

Lazio. Precari. L’altolà dei sindacati: “Certezze nella stabilizzazione o sarà mobilitazione” 

immagine 11 novembre - Secondo la regione sono 2.615 i precari sanitari. Ma per i sindacati potrebbero essere di più. Per FpCgil, CislFp e UilFpl non è “più possibile accettare la situazione che vede coinvolte migliaia di persone”. La Regione “proceda all’immediata proroga dei contratti dei dipendenti interessati e si concretizzino le procedure di stabilizzazione degli stessi”. 
I sindacati chiedono a gran voce la soluzione del problema dei precari nella sanità laziale. “Il 7 agosto del 2013 – si legge in una nota dei Segretari Generali di FpCgil, CislFp e UilFpl del Lazio Natale Di ColaRoberto Chierchia e Sandro Biserna - risultavano 2615 precari nella sanità del Lazio, di cui circa 900 medici, 1500 tra infermieri, tecnici sanitari ecc , 160 dirigenti sanitarie e amministrativi e, infine, un  2,5% di “precari” con qualifica imprecisata. Questi i risultati della rilevazione a cura delle aziende del Servizio sanitario Regionale svolta dalla Regione Lazio”.
 
Numeri però che per i sindacati “non sono certi né definitivi, anche perché non possono esserci precari privi di qualifica e comunque per le OO.SS. sottostimati rispetto la realtà. Il blocco del turnover, persistente ormai da anni, ha causato nella nostra Regione la mancata sostituzione di oltre 7000 operatori della Sanità che a vario titolo sono cessati dal servizio senza essere mai sostituiti.
Se il blocco delle assunzioni da un lato, potrebbe far pensare ad un contenimento dei costi del personale, dall’altro invece ha sicuramente comportato l’aumento dell’acquisto di beni e servizi dall’esterno per garantire i livelli essenziali di assistenza e il diffondersi di larghe fasce di precariato (esternalizzati ed interinali)”.
 
“Al 31/12/2013 – rilevano - scadrà l’ennesima proroga dei contratti a termine di questi insostituibili lavoratori che nel caso non fossero rinnovati comporterebbero la sospensione dei LEA e l’interruzione di servizi essenziali per i cittadini laziali. Tale personale, pur vivendo nella costante incertezza occupazionale risultante dalla mancanza di governance del settore e di politiche regionali che nel corso del tempo sono andate nella direzione di scarsa programmazione, tagli indiscriminati e aumento esponenziale dei costi per l’acquisto di beni e servizi, continua a sostenere l’erogazione dei servizi sanitari pubblici ai cittadini con dedizione e professionalità”.
 
Per queste ragioni i Segretari Generali  hanno chiesto formalmente ai Direttori Generali di tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del Lazio di “produrre una reale mappatura del personale in servizio all’interno delle strutture sanitarie pubbliche chiedendo di certificarne la reale  dislocazione nei servizi”.
 
“È evidente – conclude la nota -  che se tali dati non dovessero pervenire in tempi brevi, e la Regione non incontri immediatamente le OO.SS. per affrontare nel concreto questa drammatica problematica, FPCGIL-CISLFP e UILFPL porranno in essere tutte le iniziative di protesta necessarie, compresa la mobilitazione generale del personale del comparto sanitario regionale”.
11 novembre 2013
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