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QS Edizioni - martedì 30 aprile 2024

Regioni e Asl

Sepe e Caldoro: “La Campania deve avere più fondi per la sanità” 

immagine 6 dicembre - Insolita alleanza tra l’Arcivescovo di Napoli e il presidente della regione. “Ci danno meno soldi perché siamo più giovani. I criteri del riparto vanno cambiati”. Il 2014 sarà l’anno cruciale per la revisione dell’attuale normativa sui costi standard ancora basati sostanzialmente sulla popolazione pesata per età che favoriscono le Regioni più “vecchie”.
“Sarà la nostra priorità per il 2014”, lo annuncia il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, intervenuto oggi all’inaugurazione di due reparti ristrutturati all’ospedale Montaldo di Napoli, riferendosi alla revisione dei criteri di ripartizione del fondo nazionale della sanità.
Caldoro ha sottolineato che non è stato possibile farlo negli ultimi cinque anni, ma "si farà a partire dal 2014", ed è "una battaglia necessaria", che porterà anche allo "scontro con altre Regioni, perché qualcuno dovrà perdere per dare agli altri, ma è una questione che riguarda la salute dei cittadini".
 
“Non faremo passi indietro – ha aggiunto - anche perché c'è una legge dello Stato sui criteri di riparto che non è applicata in tutti i suoi criteri, ma solo per quello relativo all'età, l'unico favorevole al nord, essendo noi la regione più giovane d'Italia". Una modalità di applicazione del riparto che fa perdere alla Campania "300 milioni di euro all'anno” e che per il presidente Caldoro, richiede “una battaglia comune, in Parlamento, tra i cittadini e con i media, per una redistribuzione più equa delle risorse".
 
"Ci danno risorse in meno perché siamo più giovani. È contraddittorio. Devono darci i fondi per metterci in condizione di curarci bene". Né è convinto anche il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, che ha commentato così le dichiarazioni di Caldoro, aggiungendo che bisogna sostenere in tutti modi le iniziative che saranno intraprese per cambiare la situazione: "Facimme ammuina", ha infatti detto il cardinale richiamandosi alla notissima locuzione napoletana. 
6 dicembre 2013
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