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QS Edizioni - domenica 19 maggio 2024

Regioni e Asl

Lazio. Cgil denuncia: "A Roma 39 ambulanze ferme nei Pronto soccorso". Più di una su quattro

immagine 7 gennaio - Secondo il sindacato, oltre al blocco delle vetture, durante la prima settimana del 2014 " su 350 richieste di posto ‘letto critico’ solo 50 sono state evase dalla Centrale Operativa Regionale dell’Ares 118, in pratica il 17%".
La Cgil le definisce giornate di “ordinaria follia”. Durante la prima settimana del 2014, segnala il sindacato, sarebbero infatti ben 39 le autoambulanze ferme nei Pronto soccorso capitolini. “In pratica – denuncia un comunicato - oltre un quarto dei mezzi di soccorso normalmente operativi sul territorio romano sono fermi nelle accettazioni e nei Pronto Soccorsi, impossibilitati a liberare le barelle”.

Le vetture ferme sono 2 nell’Ospedale di Albano, 2 a Frascati, 2 a Monterotondo, 3 al Policlinico Casilino, 3 al Policlinico Umberto I, 3 al San Camillo, 3 al S.Andrea, 9 al Pertini (di cui 2 da ieri 6 Gennaio), 6 Policlinico Tor Vergata. La Cgil rileva, inoltre, che “oltre al persistere dei blocchi delle ambulanze un’altra situazione critica sta venendo alla luce: la mancanza assoluta dei posti letto nelle Terapie Intensive e di Rianimazione”.

Altra criticità è legata al fatto che l’83% dei pazienti resta in attesa di un posto letto specialistico. A volte, prosegue la nota, “può capitare che la persona in condizioni critiche (infartuato o rianimatorio) debba essere gestito e assistito nel pronto soccorso se non addirittura nelle camere operatorie”. Dal 1 gennaio 2014 su 350 richieste di posto ‘letto critico’ solo 50 sono state evase dalla Centrale Operativa Regionale dell’Ares 118, in pratica solo il 17% di questa criticità viene affrontata concretamente con l’individuazione del posto letto specialistico.

“E’ necessario – è l’appello della Cgil - un intervento, immediato e strutturale, di tutti: Regione Lazio, Asl, aziende ospedaliere, per affrontare in discontinuità e concretamente questi eventi che coinvolgono pazienti ad “altissimo rischio sanitario. Occorre intervenire con provvedimenti che evitino il black-out definitivo dell’emergenza sanitaria 118 Laziale che attivino i posti letto critici necessari a garantire i cittadini della Regione Lazio”.
 
7 gennaio 2014
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