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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Regioni e Asl

Grandi ospedali. Sette tavoli di lavoro per dare risposte concrete al territorio

immagine 4 febbraio - Organizzazione delle reti, modelli di finanziamento, investimenti, ricerca, mobilità transfrontaliera. Sono i temi individuati dai direttori generali della Rete Nazionale Grandi Ospedali per sviluppare studi specifici attraverso i quali supportare i decisori istituzionali allo sviluppo di politiche adeguate.
Individuare le tematiche su cui i Direttori generali lavoreranno in sinergia attraverso questa rete. È stato questo l’obiettivo del secondo incontro svolto ieri della Rete dei Grandi Ospedali promossa da Federsanità ANCI per avviare una rappresentanza con le istituzioni al fine di supportare con studi specifici i decisori istituzionali allo sviluppo di politiche adeguate.

In particolare sono stati individuati sette temi (Organizzazione delle reti, modelli di finanziamento, investimenti, ricerca, mobilità transfrontaliera), dei quali si occuperanno altrettanti Gruppi di Lavoro, e su cui lavoreranno in sinergia le reti di Federsanità ANCI e FIASO con il supporto scientifico dell’Università LUISS.

I Gruppi saranno organizzati nel seguente modo:

1.    Mission dei grandi hub Ospedalieri, organizzazione delle reti e risposte del territorio (Coord. Monica Calamai, DG  Careggi di Firenze)

2.    Modelli di finanziamento dei grandi ospedali e dell’alta complessità (Coord. Claudio Dario, DG Azienda Ospedaliera di Padova)

3.    Investimenti infrastrutturali, tecnologie sanitarie, informatiche, etc,: finanziamenti e programmazione (Coord. Francesco Cobello, DG AOU Ospedali Riuniti di Trieste)


4.    Ricerca clinica dei grandi Network Ospedalieri (Coord. Aldo Morrone, DG Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e Tonino Pedicini, DG dell'Istituto Nazionale Tumori "Fondazione Pascale" di Napoli)


5.    Spending review e setting aziendali (Coord. Sergio Venturi, DG Sant’Orsola Malpighi di Bologna e Antonio Giordano, DG Azienda Ospedaliera dei Colli “Monaldi – Cotugno – CTO” di Napoli)

6.    Mobilità transfrontaliera e coordinamento e valutazioni qualitative delle reti di offerta (Coord. Paolo Stocco, Presidente Comitato scientifico Mobilità transfrontaliera Federsanità ANCI, già DG ULSS 10 del Veneto)


7.    Ruoli e retribuzioni degli specialisti (Coord. Pier Paolo Benetollo, DS Azienda Osp. Integrata di Verona e Paolo Galassi, DG Azienda ospedaliera di Ancona).

"La Rete nazionale - ha spiegato il presidente di Federsanità ANCI Angelo Lino Del Favero – nasce dalla necessità di raccogliere le istanze specifiche dei grandi ospedali e di quelli ad alta specializzazione in quanto strutture articolate e difficili da gestire a causa dell'elevato grado di complessità, superiore a quello di molte grandi imprese private. Infatti, nei grandi ospedali il ‘prodotto sanitario’ evolve rapidamente grazie alla ricerca, mentre l'organizzazione non riesce a tenere la stessa velocità”.

Ma quali sono i bisogni dei grandi ospedali? Finanziamenti adeguati per investire in tecnologie e adeguamento delle infrastrutture, riduzione delle diseconomie di scala, soluzioni per gestire i rapporti col territorio, questi sono solo alcuni esempi. "Integrazione e Appropriatezza sono le parole chiave - ha detto Del Favero – poiché la domanda di assistenza a bassa intensità deve essere intercettata dal Territorio e non dal grande ospedale.

Centrale nella discussione è stato anche il tema della mobilità transfrontaliera, a seguito del decreto legislativo che recepisce la direttiva 2011/24/UE. “Su questo tema – spiega la Rete - l'Italia è in forte ritardo e attraverso il progetto ‘ItaliaStarbene’– anche in collaborazione con l’Associazione dell’Ospedalità privata (AIOP), rappresentata dal Presidente nazionale Gabriele Pelissero – si ritiene necessario intraprendere azioni comuni per dare risposte immediate e soluzioni ad una questione che può rappresentare un grande problema o, se gestito, una grande opportunità”.

Il grande problema è rappresentato dalla “mancanza di comunicazione efficace” e quindi dalla “fuga” di pazienti italiani verso paesi da tempo abituati ad accogliere nostri concittadini con patologie particolari.

Per la Rete dei Grandi Ospedali “la grande opportunità è rappresentata dalle attività di eccellenza riconosciuta al livello mondiale al nostro SSN e praticata in molte Aziende sanitarie italiane che potrebbero essere meta di tanti cittadini dell’Unione Europea, e non solo. E questo con il vantaggio di unire alle cure adeguate il soggiorno in uno dei Paesi più accoglienti del mondo dal punto di vista artistico, culinario, termale ecc”.
4 febbraio 2014
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