Due settimane dopo la fumata nera al tavolo delle trattative, ieri circa trecento lavoratori del Fatebenefratelli di Roma (la metà secondo i vertici aziendali) hanno aderito allo sciopero promosso da Cgil, Cisl e Uil per opporsi al piano di risanamento della struttura. La mobilitazione si è aperta con un girotondo intorno all’ospedale ed è proseguito con un sit in al Ministero.
“Ci aspettiamo che adesso – ha spiegato
Natale Di Cola, segretario regionale della Fp-Cgil – la proprietà riveda le proprie posizioni. Se al tavolo convocato dalla Regione non si troveranno soluzioni per il rilancio, promuoveremo un referendum e continueremo la protesta”. I dirigenti del Fatebenefratelli sottolineano però che “l’impegno dell’azienda è quello di non intervenire sui livelli occupazionali, ma solo qualora fosse necessario si interverrà sui trattamenti retributivi accompagnati da forme di restituzione al termine del piano”. E ricordano: “L’accordo quadro è stato sottoscritto con tutte le organizzazioni sindacali mediche e con la Uil”.