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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Regioni e Asl

Abruzzo. Paolucci: “Futuro Pronto Soccorso si deciderà il prossimo anno. Per ora nessuna chiusura”

immagine 22 aprile - Nessun pronto soccorso abruzzese sarà chiuso. Almeno per il momento. Rispondendo a una interpellanza, l’assessore ha infatti precisato che “la discussione sulla riorganizzazione delle rete ospedaliera la faremo in Consiglio Regionale l'anno prossimo una volta usciti, auspichiamo, dal commissariamento”.
Chiusura sospesa, ma non esclusa dei Pronto soccorsi nella Regione Abruzzo. Rispondendo nel corso di una interpellanza in Consiglio Regionale, l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, ha infatti affermato che “non ci sarà nessuna chiusura, o riduzione dell'orario di attività, dei pronto soccorso degli ospedali abruzzesi” ma ha anche precisato che “la discussione sulla riorganizzazione delle rete ospedaliera la faremo in Consiglio Regionale l'anno prossimo una volta usciti, auspichiamo, dal commissariamento. E ci arriveremo con 20 o 25 postazioni in più del 118 e con tutti i Comuni abruzzesi forniti di
Defibrillatori”.

In aula il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, aveva chiesto se ci sarà la conversione di questi pronto soccorso in piani territoriali di assistenza, aperti 12 ore di giorno e non 24, con la notte coperta dalla rete di emergenza-urgenza. "Non abbiamo cappi al collo dal tavolo nazionale, siamo convinti che le iniziative possano migliorare la qualità della sanità”, ha replicato Paolucci, secondo il quale “il modello da seguire è quello della Toscana”. “Usciti dal commissariamento – ha proseguito - recupereremo autonomia, in Consiglio regionale decideremo sulla rete ospedaliera per quanto riguarda il decreto Balduzzi. Ritengo che bisogna potenziare la medicina sul territorio specializzando gli ospedali”.

Una risposta che non ha però soddisfatto Sospiri, che voleva “una risposta chiara”. Invece “l'assessore ha, in buona sostanza, rinviato al 2016 il problema, dicendo che se ne discuterà in Consiglio regionale tra un anno, lasciando dunque assolutamente aperta l'ipotesi. Una risposta molto preoccupante per i territori, alcuni dei quali già coinvolti nella battaglia per salvare i Punti nascita sui quali, peraltro, lo stesso Paolucci oggi ha ribadito che decide la maggioranza di governo, dunque senza alcuna possibilità di confronto, dibattito o di ripensamento”.

 
22 aprile 2015
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